Prima l’invito alla fiera dell’editoria a Roma, poi le polemiche e infine la decisione di ritirare la partecipazione. Il filosofo e scrittore Leonardo Caffo non andrà all’evento “Più libri più liberi”, declinando l’invito della scrittrice e curatrice Chiara Valerio. L’edizione di quest’anno era stata dedicata alla memoria di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa da Filippo […]
Prima l’invito alla fiera dell’editoria a Roma, poi le polemiche e infine la decisione di ritirare la partecipazione. Il filosofo e scrittore Leonardo Caffo non andrà all’evento “Più libri più liberi”, declinando l’invito della scrittrice e curatrice Chiara Valerio. L’edizione di quest’anno era stata dedicata alla memoria di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa da Filippo Turetta lo scorso anno.
La partecipazione di Caffo a un evento dedicato alla giovane vittima della violenza di genere, ha scatenato dure polemiche sui social in quanto lo scrittore siciliano (che avrebbe dovuto presentare il suo ultimo libro Anarchia – Il ritorno del pensiero selvaggio) è in attesa della sentenza – prevista per il 10 dicembre – nel processo che lo vede imputato per maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti dell’ex compagna. La procura ha chiesto una condanna a 4 anni e mezzo di carcere.
“Ho ritirato la mia partecipazione a ‘Più libri più liberi’ 2024 e ringraziato Chiara Valerio e Cortina Editore per il gentile invito. Loro non hanno nessuna colpa: rispettatele, se potete. Se la mia sola presenza rovina una fiera così importante, per la cultura italiana e dedicata a un così alto ideale, credo sia necessario come intellettuale fare un passo indietro. Chiedo scusa a tutte coloro a cui ho arrecato fastidio e spero un giorno di poter tornare a fare cultura insieme in un modo libero e rispettoso, augurandomi un giusto corso delle cose”, è il messaggio scritto sui suoi social da Leonardo Caffo.
Polemiche che hanno investito la stessa organizzatrice di “Più libri più liberi”. Ma Chiara Valerio ha affidato ai social un messaggio dopo le polemiche: “Poiché Caffo non sarà in fiera – ha rinunciato all’invito ma l’invito rimane valido – sarò io a parlare del suo saggio sull’anarchia”. “Tenuto conto delle ragioni di chi protesta – ha aggiunto l’autrice – ma non condividendo i modi e i toni, ci pare questa la via per lasciare che lo spazio pubblico, e una fiera lo è, sia il luogo dove i corpi possano confrontarsi, concordarli e dissentire”.