Tra i presenti c’è chi si definisce “fascista“, acclamato dal pubblico. Mentre l’ex generale ed europarlamentare viene chiamato “vecchio camerata“. Tra richiami nostalgici, tanto nazionalismo e sovranismo, così come un calendario di vignette che prendono di mira (implicitamente) anche la polemica con Paola Egonu, in un hotel a Marina di Grosseto è nato il movimento politico “Il mondo al contrario“, ispirato a Roberto Vannacci e al suo libro bestseller. Di fronte a una sala gremita e addobbata con bandiere italiane, sono intervenuti sul palco, oltre a Vannacci, anche in videocollegamento il leader della Lega Matteo Salvini, il segretario di Indipendenza Gianni Alemanno, Francesco Toscano di Democrazia sovrana popolare, oltre a generali, ambasciatori, vertici del neo movimento politico, e anche un discendente di Giuseppe Garibaldi.
“Uno tsunami“, lo ha definito Vannacci, per un appuntamento che “segna il passaggio da movimento culturale a politico, perché passa dal seguire uno scrittore al seguire un politico. Vogliamo radunare tutti coloro che si riconoscono nel Mondo al contrario e nelle idee in esso contenute – ha detto l’ex generale -. Non è un partito, state tranquilli”. Poi nega l’idea di fare concorrenza a Salvini: “Chi dice che faccio un partito per fare un’Opa sulla Lega dice delle balle. Non è così” e “io non faccio parte del Movimento“. “Tra me e Salvini non ci sono problemi di competizione, siamo in sincronia senza bisogno di discuterne prima”, ha chiarito e “io sono un valore aggiunto per la Lega“. Ovviamente concetti ribaditi da Salvini in collegamento: “Sono orgoglioso e felice di aver incontrato Vannacci con cui faremo un lunghissimo tratto di strada insieme. Il mondo al contrario lo raddrizzeremo, uniti non ci fermerà nessuno”.
Per Vannacci “c’è una grande parte della società che segue con interesse questo movimento e segna un momento particolare della nostra vista sociale e politica“. “I prossimi passi – ha aggiunto – sono quelli di espandersi il più possibile, radunando quelli che inizialmente non si approcciavano”. Alla base del movimento, presieduto da Fabio Filomeni, tenente colonnello e fedelissimo di Vannacci che dal palco ha appunto definito il suo leader un “vecchio camerata”, un manifesto di 8 punti: spazia dalla patria, all’identità, alla difesa dei confini. Proprio Filomeni ha spiegato che “nel 1970 Prezzolini scrisse un libro che divenne il manifesto dei conservatori. Oggi c’è un altro manifesto, quello dei sovranisti e nazionalisti“. “I tesserati sono al momento 1600 – ha aggiunto – mentre gli iscritti al sito sono sotto i 10mila“.
Durante la kermesse Vannacci è stato anche insignito di un premio intitolato ad Oriana Fallaci. In sala i gadget del neo movimento politico tra i quali il calendario ‘Un anno con Vannacci’, che per ogni mese propone vignette con l’ex generale. Al mese di aprile un disegno in cui si vede una ragazza di colore – che ricorda la pallavolista Egonu – che dice “ho i tratti somatici italiani” e l’europarlamentare che commenta “Certo, come io ho quelli nigeriani“. “Il calendario è un’iniziativa del comitato” del movimento che “non è stata sottoposta alla mia ratifica – ha sottolineato Vannacci -. Condivido le vignette che mi sembrano appropriate e ironiche. La battuta sui tratti somatici non ha nulla a che fare con Paola Egonu, con lei la questione è chiusa e sono stato assolto. I tratti somatici esistono, parlarne non è razzismo e non è inopportuno, perché è realtà”, ha sostenuto l’ex generale.