È George Russell il nuovo eroe della Strip, ma Las Vegas dice anche che Max Verstappen è ufficialmente campione del mondo di F1 per la quarta volta, chiudendo al quinto posto il Gp. Il britannico della Mercedes ha chiuso davanti a Lewis Hamilton (super gara per lui, dato che scattava decimo) e le due Ferrari di Sainz (3°) e Leclerc (4°), che però si mangiano le mani per non aver ottenuto più punti nei confronti della McLaren nei Costruttori, considerando gli sbagli di pilota e team: la partenza troppo aggressiva di Leclerc, che gli ha portato graining alla media facendogli perdere 10 secondi, e il secondo pit ritardato con Sainz per le dure, quando il team non è stato pronto alla sosta richiamando Carlos solo il giro seguente. Nel finale sono saltati i nervi di Leclerc: via radio si è scagliato contro Sainz per il sorpasso di Carlos su Charles dopo il secondo pit del monegasco.
È stato Hamilton ad approfittare degli sbagli della Ferrari, scatenato nel finale nei confronti di Russell. Con lui anche le due McLaren di Norris e Piastri, che hanno chiuso rispettivamente 6° (col giro veloce) e 7°. Il vantaggio nei Costruttori del team papaya è ora di 24 punti (608-584). La possibilità è di chiudere i discorsi già in Qatar domenica prossima. Hanno chiuso la top-10 la Haas di Hulkenberg (8°), la Racing Bulls di Tsunoda (9°) e l’altra Red Bull di Pérez (10°).
La cronaca di gara
Sono spesso le gomme la causa delle sfortune della Ferrari, che ha faticato sempre ad accenderle in diversi GP di stagione. Stavolta, però, non è stata una questione di temperatura per Leclerc, ma più una questione di ingenuità (mista a golosità) nel tentativo di fare un attacco al via su Russell dopo aver soffiato due posizioni (Sainz-Gasly) in partenza. Il tentato attacco lungo il mega rettilineo tra la 13 e la 14, e poi all’esterno di curva 1, ha definitivamente portato il graining alla sua anteriore sinistra, facendogli perdere le posizioni sia su Sainz sia su Verstappen. Sarebbe arrivato presto pure Norris, per questo Maranello ha optato subito per il pit sia per il monegasco sia per Sainz, coperto prima dalla McLaren poi davanti da entrambe le Mercedes e dalla Red Bull di Verstappen. Piastri, però, ha dovuto scontare cinque secondi al pit per la falsa partenza al via di gara. Penalità che lo ha portato in 15esima posizione.
L’errore è costato pesante a Leclerc che si è trovato uno scatenato Hamilton alle spalle, velocissimo con gomma dura, mentre davanti Russell e Verstappen sono andati per la loro gara. Il monegasco ha potuto beneficiare del Drs di Sainz per avvicinarsi e difendersi sull’inglese futuro compagno di squadra, che però è riuscito a piazzarsi avanti alle due Ferrari dopo l’errore della scuderia di Maranello durante il secondo pit, non pronto alla chiamata di Sainz per inserire un nuovo set di dure. Lo spagnolo ha così perso in tutto almeno tre secondi ed è rientrato il giro successivo, perdendo la posizione su Hamilton, rientrato con Verstappen nella tornata precedente (la 27esima).
Al 32esimo giro è stato richiamato ai box anche Leclerc, mentre un Hamilton scatenato con gomma dura ha superato Verstappen nel lungo rettilineo tra la 12 e la 14, piazzandosi secondo e concedendo l’uno-due al vertice per la Mercedes. Il britannico di Stevenage ci ha creduto e ha iniziato a sparare 35 bassi per avvicinarsi a Russell, che nel frattempo ha usufruito del pit gratuito e ha messo anche lui un nuovo set di hard.
Anche le Ferrari hanno iniziato a volare, arrivando in zona Drs con Verstappen per la terza posizione. Sainz è riuscito a passare l’olandese in fondo al rettilineo al 42° giro, Leclerc ha tentato un attacco alla 1 e si è ‘riaccodato’, rimanendo dietro allo storico rivale dai tempi dei kart. Il sorpasso finale del monegasco sull’olandese è arrivato a tre giri dalla fine, sempre in fondo al lungo rettilineo. Alla penultima tornata la McLaren ha richiamato Norris per il giro veloce, dato il gap sufficiente del britannico (sesto) sul compagno Piastri, appena dietro di lui. Obiettivo raggiunto, per i 24 punti di vantaggio finali di McLaren e Ferrari, nell’unica battaglia mondiale rimasta aperta che proseguirà così in Qatar.
Il commento di gara
Max Verstappen il suo Mondiale lo ha meritato alla grande. Per aver saputo prendersi diversi punti al via, quando la Red Bull era ancora l’auto più veloce, e per aver massimizzato al massimo quando McLaren è diventato il team da battere, conservando il gap di vantaggio nelle tante occasioni (sprecate) da Norris. La rimonta in Brasile ha dimostrato ancora una volta il talento che è. Poi a Las Vegas un’altra gara oltre il massimo delle possibilità di un’auto che per potenza è inferiore a quella di Woking e alla Ferrari. I complimenti vanno dunque a un campione straordinario che nell’albo d’oro della F1 ha raggiunto sia Alain Prost sia Sebastian Vettel. Anche il tedesco, va ricordato, si è preso quattro, titoli tutti con la Red Bull, prima di una parentesi senza successi con la Ferrari.
Se il team della bevanda energetica fa festa per aver raggiunto l’unico obiettivo di stagione, la Ferrari sorride a metà. La sensazione di molti è che Las Vegas fosse l’ultima pista per provare a massimizzare, prima di Qatar e Abu Dhabi. Maranello ha sì rosicchiato 12 punti sul team papaya, ma tra molti rammarichi. Con un team pronto nel secondo pit per inserire le dure, Sainz sarebbe potuto essere secondo, probabilmente davanti a Hamilton. Probabilmente, se Leclerc non fosse stato troppo irruento al via di gara, nel tentativo di superare un Russell bravo a difendersi, la Ferrari avrebbe potuto dare filo da torcere alla Mercedes, una monoposto spiazzante in pista ma in grado di esaltarsi col freddo, come già si era visto di sabato a Silverstone. Tanto che Russell e Hamilton erano volati in pista durante le libere. In casa Ferrari c’è ora anche da regolare l’ira di Leclerc verso Sainz per il sorpasso dello spagnolo sul monegasco dopo la seconda sosta di Charles che a fine gara ha sfogato tutta la sua frustrazione: “Carlos fa sempre come gli pare”.
Per la gioia di Leclerc, lo spagnolo dirà addio fra due gare, pronto ai test invernali con la Williams ad Abu Dhabi dopo il GP dell’8 dicembre. Accanto però ci sarà un Hamilton che, se dimostra di essere quello di Las Vegas, può far divertire eccome il popolo rosso. Appena Lewis sente l’odore di vittoria, si trasforma. Lo ha fatto a Silverstone, lo ha fatto a Spa e anche a Las Vegas, dove paga un Q3 non all’altezza. Straordinario il ritmo del sette volte campione del mondo nel finale di gara, quando a suon di 1’35” alti e di 1’36” bassi ha tentato di avvicinarsi a Russell, senza arrendersi. L’ex Williams però aveva inserito anche lui un set di hard fresche, facendolo dopo il numero 44, arrivando così al traguardo.
Le McLaren, invece, volano in Qatar tutto sommato soddisfatte. Se Norris si è liberato del ‘peso’ di lottare per il Mondiale Piloti, commettendo errori a ripetizione nella seconda parte di stagione, può ora concentrarsi insieme a Piastri per la vittoria nei Costruttori, minimizzando il più possibile su una pista più in direzione di Ferrari e Mercedes. Le gare di entrambi sono state abbastanza deludenti, con la sensazione che non si potesse fare molto di più. Per lo meno per Lando è arrivata la consolazione del punto del giro veloce che consente al team di Woking di mantenere 24 punti di vantaggio sulla Ferrari. In Qatar è possibile già chiudere i conti.
Un applauso finale va infine fatto al GP di Las Vegas, tanto criticato l’anno scorso da diversi piloti — Verstappen in testa, che ha definito l’evento “un 1% sport e 99% solo spettacolo” — ma che garantisce sempre gare di livello. La voglia è di avere sempre più piste così nel Mondiale e sempre meno quelle troppo ‘tecniche’. La soddisfazione di tutti gli amanti della F1, comunque, è di aver goduto di una stagione bellissima e combattuta, rispetto a quella soporifera e dominata da Verstappen dello scorso anno.