Moda e Stile

Moda, sostenibilità e rigenerazione: Brunello Cucinelli incontra Re Carlo II per fare il punto sul progetto in Himalaya

"L'obiettivo è garantire una produzione che curi il benessere dell'essere umano senza mai dimenticare il rispetto della natura e del pianeta che abitiamo"

La sostenibilità fa da trait d’union tra la Moda e la Corona inglese. Riccardo Stefanelli, Ceo di Brunello Cucinelli, ha presentato a Re Carlo III i primi manufatti in pashmina realizzati con la materia prima proveniente dal progetto “Himalayan Regenerative Fashion Living Lab” alla prestigiosa conferenza organizzata dalla Circular Bioeconomy Alliance (CBA) al St James’s Palace di Londra. L’evento, che ha visto la partecipazione di scienziati, imprenditori e leader indigeni, ha celebrato l’impegno di Cucinelli per un’economia sostenibile e una moda etica: “Sin dagli albori, il progetto in Himalaya continuerà a vedere un costante impegno da parte dell’Impresa di Solomeo”, ha dichiarato Stefanelli. “L‘obiettivo è garantire una produzione che curi il benessere dell’essere umano senza mai dimenticare il rispetto della natura e del pianeta che abitiamo”.

Il progetto “Himalayan Regenerative Fashion Living Lab“, nato da una visione condivisa tra Brunello Cucinelli e Federico Marchetti, è stato fortemente voluto da Re Carlo III, che ha incontrato Stefanelli per ammirare i primi manufatti realizzati con il cashmere del Ladakh: “Come nel primo giorno in cui abbiamo assunto questo importante impegno per volontà di Sua Maestà il Re Carlo, anche oggi siamo profondamente onorati di poter dare il nostro contributo per una così nobile causa”, ha commentato Stefanelli. “Sono grato a chi ha organizzato questa giornata così speciale, durante la quale ho avuto il privilegio di poter raccontare i progressi raggiunti in questa prima fase di lavoro”.

Tra i presenti, circa cento partecipanti provenienti da diverse aree di competenza: scienziati, imprenditori, investitori e leader indigeni impegnati nella promozione dei valori della bioeconomia circolare, della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile nei settori della moda e del turismo. A rappresentare l’azienda umbra è stato il Ceo Stefanelli, che ha illustrato i risultati raggiunti e svelato in anteprima i primi manufatti in pashmina prodotti con materie prime provenienti dalle comunità himalayane coinvolte nel progetto. Nel suo intervento, Stefanelli ha condiviso il palco con Federico Marchetti, Chair della Fashion Task Force, e Giuseppe Marsocci, Chief Commercial Officer e Deputy Managing Director di Giorgio Armani, ribadendo l’importanza di una visione comune che metta al centro l’equilibrio tra benessere umano e rispetto per il pianeta.

Stefanelli ha descritto l’emozione di “poter toccare con mano i primissimi capi” nati dal progetto. “Nel segno della Umana Sostenibilità, che da sempre ispira la nostra Impresa di Solomeo, continueremo a offrire il meglio del nostro apporto al Progetto dell’Himalaya Regenerative Fashion Living Lab, in cui crediamo davvero molto e che siamo certi darà nuove luci al cammino dell’umanità”.

L’iniziativa Himalayan Regenerative Fashion Living Lab, voluta da Re Carlo III, ha l’ambizioso obiettivo di rigenerare le risorse naturali, favorire la biodiversità e supportare le comunità locali dell’Himalaya attraverso una produzione sostenibile di pashmina e cashmere. Dopo una prima fase di avvio, il progetto entra ora in una nuova e più intensa fase operativa, cruciale in un momento storico in cui le sfide climatiche e sociali richiedono soluzioni globali e un coordinamento efficace. La conferenza ha messo in luce anche l’importanza di una moda capace di intrecciare il rispetto per l’ambiente con l’innovazione e la responsabilità sociale. Come ha ricordato Stefanelli: “Lavorare in armonia con la natura non è solo un dovere etico, ma un’opportunità per immaginare un futuro migliore per tutti noi”.