Il rabbino Zvi Kogan è stato ritrovato morto negli Emirati Arabi Uniti. Il rabbino israelo-moldavo era scomparso nel paese arabo da giovedì e la sua auto era stata individuata ieri, sabato 23 novembre, abbandonata ad Al-Ain, a circa 90 minuti da Dubai. A renderlo noto l’ufficio del primo ministro emiratino e il ministero degli Esteri in una nota congiunta.
L’ambasciata di Israele nel paese del Golfo è in contatto con la famiglia, riporta il Times of Israele. Secondo Israele si tratta di un omicidio, e, più precisamente di un episodio di “terrorismo anti semita”. L’uomo viveva ad Abu Dhabi dal 2020, cioè da quando Israele ha normalizzato i legami con gli Emirati Arabi Uniti. Kogan era parente del rabbino Gavriel Holtzberg, che è stato assassinato insieme alla moglie in un attacco terroristico alla Nariman Chabad House di Mumbai nel 2008, secondo quanto riferisce Channel 12 news.
Le forze di sicurezza degli Emirati Arabi Uniti hanno arrestato tre persone in relazione all’omicidio, ha annunciato il ministero degli Interni degli Emirati Arabi Uniti, sottolineando che gli arresti sono stati “compiuti a tempo di record’’. Dopo che la famiglia di Kogan ha denunciato la sua scomparsa, si legge in un comunicato, è stata avviata un’indagine. I risultati completi dell’indagine saranno resi noti al suo completamento. “Gli Emirati Arabi Uniti, con tutte le loro istituzioni, non risparmieranno alcuno sforzo per prevenire qualsiasi attacco ai propri cittadini, residenti e visitatori”, si legge nel comunicato. “Tutte le agenzie di sicurezza lavorano 24 ore su 24 per proteggere la stabilità della società e garantire la sostenibilità dei più alti livelli di sicurezza e protezione”.
Secondo alcuni media israeliani, che riportavano i timori di servizi di intelligence e di sicurezza, Kogan sarebbe stato rapito da cittadini uzbeki, presumibilmente incaricati dall’Iran e poi fuggiti in Turchia, e assassinato. L’omicidio del rabbino Zvi Kogan negli Emirati è un “crimine terroristico antisemita codardo e spregevole”, ha dichiarato il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, sul social X. “Lo Stato di Israele non si fermerà né rimarrà in silenzio finché i responsabili di questo atto criminale non pagheranno per le loro azioni”, ha aggiunto, mandando le condoglianze alla famiglia del rabbino. Anche Isaac Herzog, presidente israeliano, sempre tramite X ha parlato di “vile attacco antisemita” che “ci ricorda l’inumanità dei nemici del popolo ebraico”. “Non ci impedirà di continuare a far crescere la comunità fiorente negli Emirati Arabi Uniti o altrove”, ha proseguito, ringraziando gli Emirati per la “rapida azione” e confidando che “faranno tutto il possibile per assicurare alla giustizia gli assassini”.
Dura anche la reazione del premier Benyamin Netanyahu che, in apertura della riunione di governo, ha parlato di “profondo shock” e ha affermato: “Israele userà tutti i mezzi necessari consegnerà alla giustizia gli assassini ed i loro mandanti”. “L’omicidio di un cittadino israeliano, un rappresentante della comunità ebraica Chabad, è un atto terroristico antisemita e malvagio”, ha dichiarato il primo ministro. “Apprezzo molto la collaborazione con gli Emirati nell’indagine sull’omicidio. Rafforzeremo i legami tra di noi, proprio in risposta ai tentativi dell’asse del male di danneggiare le relazioni di pace”, ha aggiunto.