“Il mandato di arresto per Netanyahu? Non mi serviva la Corte penale internazionale per sapere che è un criminale di guerra. E’ sotto gli occhi di tutti”. Così Marco Travaglio ad ‘Accordi&Disaccordi’, il talk politico condotto da Luca Sommi su Nove con la partecipazione di Andrea Scanzi ha commentato il mandato di arresto spiccato dalla Cpi contro il premier israeliano, l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo del braccio dell’ala militare di Hamas, Mohammed Deif (probabilmente morto a luglio per un raid dell’Idf, ndr) per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. “È quello che hanno raccontato i nostri giornali per oltre un anno. – ha detto il direttore del Fatto Quotidiano – C’è da meravigliarsi che abbia impiegato così tanto tempo tra la richiesta e l’emissione dei mandati di cattura. Dopodiché sappiamo benissimo che i pronunciamenti della Corte resteranno lettera morta. Io non credo che arresteranno Netanyahu, così come non credo che arresteranno Putin. – ha proseguito – Però c’è una questione di principio, cioè il fatto che esiste un tribunale sovranazionale che di fronte a certe cose interviene”. Certo, questo tribunale non è sempre intervenuto: “Io mi meraviglio che la Corte internazionale penale abbia lasciato passare un milione di morti fra Iraq e Afghanistan, per esempio, o abbia lasciato impunti i molti colpevoli del massacro in Siria, in Sudan, in Libia, nell’ex Jugoslavia. – ha detto ancora il giornalista – Parlo di noi, gli italiani, che bombardavamo Belgrado, non di Milošević, che è il precedente famoso. Quindi, insomma, ogni tanto diciamo che c’è un tribunale sovranazionale, che si che si pronuncia”.
Secondo il giornalista “l’effetto che può avere questo pronunciamento è diverso per una democrazia come Israele rispetto a una autocrazia come la Russia: “Questo sicuramente indebolisce Netanyahu e quindi c’è la speranza che questo contribuisca a far sì che Israele possa avere un premier che non faccia le cose che ha fatto questo signore qua, che sono cose che non hanno precedenti nemmeno tra il più fanatico, tra il più estremista dei premier che ha avuto Israele. Non s’è mai vista una cosa di questo genere, quindi la decisione della Corte può anche fare del bene a Israele. Del restogridare all’antisemitismo, quando sappiamo benissimo che uno dei consulenti della Corte penale internazionale è un ebreo scampato ai lager, è assurdo”, ha concluso Travaglio.