25 anni di insulti, soprusi e violenze, che l’hanno portata, più di una volta, anche a rischiare la vita. È quello che ha vissuto Mariagrazia con il suo ex compagno, conosciuto quando aveva circa 35 anni. “Dopo un anno ci sono state le prime avvisaglie, con le prime situazioni di violenza – racconta – mi faceva allontanare dalle colleghe di lavoro, mi toglieva il telefono, non mi faceva usare l’auto, nonostante lui non avesse la patente.”
Dopo la prima grave aggressione, a causa della quale Mariagrazia perse la milza, aveva avuto il coraggio di rivolgersi anche ai carabinieri per denunciare quello che le stava succedendo, senza però trovare l’aiuto sperato: “Non sono stata supportata e forse neppure creduta – dice – e da lì mi sono bloccata, non ho cercato altri canali.”
Una svolta arriva poco prima dell’ultima violenza, quella subita nel 2020, che la porterà in ospedale, quando Mariagrazia racconta di aver provato paura “tutti i giorni e tutti i minuti della giornata”, perché “erano continui sputi, calci e schiaffi.”
Ad aiutarla, dandole il numero di Be Free, il centro antiviolenza di Roma che dal 2007 lavora nell’accoglienza e nella formazione contro la violenza di genere, è stato proprio uno dei medici che l’ha soccorsa in ospedale dopo l’ultima grave aggressione: “Lui ha percepito la mia richiesta di aiuto anche se io non avevo parlato – dice – Be Free mi ha salvata, io sono rinata. Sono stata supportata nella consulenza legale, psicologia, nella ricerca di un lavoro, per me ha fatto tantissimo”.