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Autonomia, la versione di Zaia: “Basta con le boiate, Consulta ha bocciato il ricorso delle Regioni. Secessione per ricchi? Balle micidiali”

Autonomia differenziata? Questo paese ha dato il peggio di sé nel commentare la sentenza della Corte Costituzionale. La Consulta si è trovata davanti il ricorso di 4 Regioni, cioè la Campania, la Puglia, la Toscana e la Sardegna. E ha bocciato il ricorso. Non è che bisogna aver fatto le scuole alte per capire una roba del genere”. È la versione del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, intervistato nella trasmissione 5 Notizie (Radio Cusano Campus), in merito alla decisione della Corte Costituzionale che ha bocciato parzialmente la riforma Calderoli sull’autonomia differenziata.
E aggiunge: “La Corte Costituzionale ha detto: siccome la legge esiste ed è costituzionale, tanto che non è stata cancellata dalla Gazzetta Ufficiale, diamo delle indicazioni. Per esempio, rispetto all’autonomia dà una sola indicazione: il Parlamento può emendare le intese tra Stato e Regione e non deve dare solo esito negativo o positivo – continua – Per quanto concerne i Lep, che sono in Costituzione da 23 anni e che vivono a prescindere dall’autonomia per un fatto di civiltà, la Corte dice che non vanno gestiti a livello governativo ma va coinvolto il Parlamento. Tutto qua. Il ricorso è stato bocciato dalla Consulta“.

Zaia cita poi il suo libro, “Autonomia. La riforma necessaria”: “Rispondo alle 150 boiate che ho sentito e raccolto in tutti questi anni. Ad esempio, mi fa partire l’embolo è sentir definire l’autonomia differenziata una ‘secessione per ricchi’ da parte dei rappresentanti delle istituzioni. Ma permettere a un presidente di Regione di coordinare le forze in campo in caso di alluvione o di terremoto non mi sembra un processo di secessione per ricchi, tutt’altro. Io penso che l’autonomia sia una grande opportunità. E alla fine o la facciamo oggi per scelta oppure dovremo farla per necessità: si parla di una riorganizzazione del territorio che è imperativa”.

Il presidente veneto snocciola alcuni esempi di autonomia differenziata già presenti nel paese, come la gestione dei passaporti, trasferita dalle questure agli uffici postali per decisione del ministero dell’Interno. E sottolinea: “Si tratta di elementi di decentramento che migliorano la vita dei cittadini. È scandaloso sentir parlare ancora di ‘secessione di ricchi’. Noi – prosegue – stiamo solo pensando di renderli organici con l’autonomia differenziata e con un grande progetto di decentramento amministrativo. Mi parte l’embolo anche quando si parla di una sanità che morirà per alcune Regioni o dei Lep che non verranno rispettati se dati in mano agli organi regionali. Ma la sanità è già tutta regionale al 98%, stiamo parlando veramente di richieste di rifiniture”.

Zaia, infine, smentisce che con l’autonomia differenziata la sanità del Centro-Sud sarebbe penalizzata: “Einaudi, nel presentare la Costituzione repubblicana, disse che a ognuno dovremmo dare l’autonomia che gli spetta. C’era già in mente che ad alcuni bisognava dare di più e ad altri di meno in base alle capacità. Penso inoltre che sia immorale paragonare le diverse sanità, così come è immorale che ci siano cittadini costretti a fare la valigia per curarsi fuori dalla propria regione. Ed è altrettanto immorale che qualcheduno vada a dire a questi cittadini che devono essere costretti a partire perché i soldi sono andati al Nord. Questa è una bugia, sono balle micidiali“.