È stato il volto delle barrette Kinder dal 2004 al 2019 e la sua identità, sebbene non l’abbia mai tenuta nascosta, è rimasta sconosciuta ai più. Ma ora Matteo Farneti è nuovamente uscito allo scoperto e si è detto stufo dei tanti che hanno cercato di spacciarsi per quel bambino sorridente e con gli occhi azzurri comparso per tre lustri sulle confezioni del dolcetto prodotto dalla Ferrero.
“La cosa che non capisco è che, se davvero hanno lavorato per la Kinder, perché non mostrano la loro foto e usano la mia? Non è piacevole vedere la propria immagine da bambino in mano ad altri mentre si vantano di essere proprio loro quel bambino”, spiega Farneti al Corriere di Bologna. Matteo, che oggi ha 31 anni, lavora come modello, una professione cominciata tantissimi anni prima, quando posò, a 11 anni, per la Kinder e il suo volto divenne conosciuto in tutta Italia. “Devo sempre giustificarmi – aggiunge Farneti -, questa cosa è snervante. In più giustificarmi per una cosa assurda. Sono io quel bambino, dovrebbero giustificarsi gli altri, quelli che si spacciano per me“.
Il modello, in particolare, si riferisce al caso di Alessandro Egger, attuale concorrente de La Talpa, che nel 2019 posò con in mano una confezione di barrette Kinder. Nella descrizione al post, l’attore non affermava di essere lui quel bambino, ma a molti sembrò ovvio associare Egger al volto presente sulle confezioni del marchio Ferrero. “Non sono al corrente se il signor Egger abbia mai lavorato o no per la Kinder – prosegue il modello – quello che so certamente è che l’immagine che mostra è la mia. Se davvero ha lavorato anche lui per la Ferrero perché non usa la sua fotografia?”, si chiede Farneti, che è apparso in un video della Kinder, datato 2019, in cui gli viene chiesto un commento sullo stop alla produzione delle confezioni con il suo volto. “Vivendo in provincia fai presto ad essere etichettato come bugiardo, con ripercussioni anche sul mio lavoro che è basato anche sulla partecipazione a campagne pubblicitarie di spessore, com’è quella della Kinder. Ora, capite che, quando leggi continuamente sui giornali ‘l’ex bimbo Kinder’ riferito a qualcun altro, un po’ di fastidio è lecito provarlo“, conclude Farneti.
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