Jannik Sinner ha appena sconfitto Griekspoor. La Coppa Davis è ancora una volta in mano all’Italia. Una vittoria straordinaria per la squadra e per se stesso, che chiude nella miglior maniera possibile un anno indimenticabile. Ma c’è un gesto così semplice compiuto dal numero uno al mondo che fa capire ancora di più la sua grandezza. Dopo un sentitissimo abbraccio con tutta la squadra azzurro, pochi istanti dopo il match-point, Sinner si è diretto verso gli avversari per congratularsi. E a stretto la mano a tutti gli olandesi, uno per uno. Un gesto non scontato per il momento, ma anche per le parole che il suo avversario Tallon Griekspoor aveva detto su di lui dopo il caso Clostebol: “Dove c’è fumo, c’è fuoco. È semplicemente molto strano il modo in cui è stato gestito il suo caso“, aveva detto l’olandese a fine agosto dopo che era emersa la positività all’antidoping di Sinner, scagionato dall’Itia (mentre si attende ancora l’esito del ricorso della Wada). Griekspoor aveva lanciato accuse pesanti: “Sinner ovviamente porta tanti soldi e anche le due più grandi figure dell’Atp sono italiane”, aveva attaccato l’olandese, riferendosi al presidente Andrea Gaudenzi e al Ceo Massimo Calvelli.
Sinner però non ha cambiato il suo atteggiamento: ha abbracciato Griekspoor a fine match e poi ha salutato tutti i suoi compagni. Di più. Ha anche voluto dedicare un pensiero a Wesley Koolhof: “Voglio solo dire un paio di parole per Koolhof perché si ritira – ha dichiarato poco dopo il successo ottenuto -. Ha avuto una carriera incredibile. Tutti si chiedono perché si ritiri… ha giocato in modo incredibile tutto l’anno. Gli auguro il meglio. È un bravissima persona”. Un gesto di grande eleganza nei confronti del doppista olandese, che lascia il tennis a 35 anni dopo aver vinto un Wimbledon in doppio e un Roland Garros in doppio misto.