L’Union europea ha deciso di ricorrere all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) contro i dazi provvisori imposti dalla Cina sulle importazioni di brandy dall’Europa. Secondo Bruxelles le tariffe imposte da Pechino “non sono in linea con le norme del Wto”. “La Cina non ha dimostrato che vi siano minacce di danno per la sua industria del brandy”, si legge nella nota della Commissione europea secondo cui la decisione cinese si basa su “prove insufficienti”. Pechino ha ora dieci giorni di tempo per rispondere al ricorso dell’Ue al Wto, volto a trovare una soluzione mediata alla controversia.
I dazi sui superalcolici si inseriscono nella più ampia battaglia commerciale che ha il suo campo di scontro principale sulle auto elettriche. Secondo fonti a conoscenza della questione, riporta l’agenzia Bloomberg, nelle ultime settimane l’Unione Europea ha registrato solo progressi limitati nei negoziati con la Cina su questo dossier.
Le due parti hanno esplorato un accordo sui cosiddetti impegni sui prezzi, un meccanismo complesso per controllare i prezzi e i volumi delle esportazioni, utilizzato per evitare le tariffe. Bruxelles e Pechino rimangono in disaccordo sulla possibilità di accordi con singole case automobilistiche, tra cui aziende europee che hanno joint venture con aziende cinesi, come, ad esempio, Stellantis. L’Ue sostiene che tali accordi sarebbero conformi alle regole dell’Organizzazione mondiale del commercio, mentre Pechino insiste nel negoziare un accordo quadro guidato da un organismo commerciale cinese.