Equilibrio e distanze minime ad alta quota. Servirà uno spareggio? Chi doveva vincere anche nella 13esima giornata non ha deluso le attese. Quindi, quando siamo a ridosso di dicembre, le prime sei squadre – in ordine Napoli, Atalanta, Inter, Fiorentina, Lazio e Juventus – sono racchiuse in soli 4 punti. Giusto i bianconeri hanno pareggiato nel weekend, ma contro il Milan. In un campionato così aperto, come non si era mai visto nell’era dei tre punti, è lecito chiedersi se questo ritmo continuerà fino a maggio. In caso di due o più squadre a pari merito potrebbe verificarsi uno scenario che ha un solo precedente nella storia della Serie A. E risale al 1964.

Uno scudetto per due: come funziona e il precedente
Una partita che vale una stagione e uno scudetto. Dalla stagione 2022-2023, la regola è chiara: in caso di due squadre a pari merito dopo 38 giornate, per decretare il vincitore del campionato verrà disputato uno spareggio. Una gara secca – senza supplementari e con i soli calci di rigore in caso di parità dopo i 90’ – organizzata in casa della squadra con gli scontri diretti a favore (il secondo criterio è la differenza reti). L’opzione del campo neutro viene presa in considerazione solo per motivi logistici e di ordine pubblico: in questo specifico caso, le Autorità sposteranno il match allo stadio Olimpico di Roma. Nel citato 1964 toccò a Inter e Bologna contendersi il tricolore con uno spareggio (vinto poi dai rossoblù): ad oggi, il primo e unico precedente nella storia della Serie A.

Dalla differenza reti negli scontri diretti al sorteggio: tre o più capoliste, un solo vincitore. I criteri
La situazione si complica o meglio, si arricchisce di varie ipotesi, nel caso in cui le squadre a pari merito dovessero essere più di due. Per stabilire quali squadre si giocheranno lo spareggio si terrà contro della miglior classifica avulsa (metodo utilizzato per risolvere la parità di punti tra due o più squadre, una sorta di classifica nella classifica in cui si tiene conto dei risultati negli scontri diretti tra i club coinvolti). In caso di ulteriore parità, verranno presi in considerazione una serie di criteri: prima la differenza reti negli scontri diretti, poi la differenza reti generale e, infine, le reti realizzate in tutto il campionato. Se la situazione dovesse rimanere la stessa, si opterebbe per il sorteggio.

Insomma, 61 anni dopo il trionfo del Bologna di Fulvio Bernardini, il quadro potrebbe riproporsi perfino in una versione più intricata. Per una Serie A che, nell’era dei tre punti, non era mai stata così equilibrata e piacevole. Almeno per i tifosi neutrali.

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