A Pistoia una studentessa quattordicenne ha spinto sulle scale la compagna con entrambe le mani, mentre si dirigevano verso gli armadietti, portandola a cadere contro una colonna in cemento. La caduta ha causato alla giovane un trauma cranico e un profondo taglio sul volto di circa 12 centimetri. La ragazza è stata trasportata immediatamente al […]
A Pistoia una studentessa quattordicenne ha spinto sulle scale la compagna con entrambe le mani, mentre si dirigevano verso gli armadietti, portandola a cadere contro una colonna in cemento. La caduta ha causato alla giovane un trauma cranico e un profondo taglio sul volto di circa 12 centimetri. La ragazza è stata trasportata immediatamente al pronto soccorso e le sono state assegnati 20 giorni di prognosi. A seguito dell’incidente, come riporta La Repubblica, la famiglia della quattordicenne ferita ha avviato un’azione legale per ottenere il risarcimento dei danni, chiamando in causa sia l’istituto scolastico che la famiglia della responsabile. Il giudice, nel quantificare un indennizzo di oltre 85mila euro (spese legali incluse), ha stabilito un concorso di responsabilità.
Ai genitori della ragazza è stato recriminato nella sentenza di non aver impartito “un’istruzione consona al rispetto delle regole basilari della civile coesistenza”, inoltre il tribunale ha ribadito “l’obbligo dei genitori di mantenere, istruire ed educare la prole”, considerando la spinta “grave e immotivata”. Mentre alla scuola è stata riconosciuta una corresponsabilità per la mancata vigilanza delle alunne al momento dell’incidente, smentendo la versione fornita dall’amministrazione scolastica, secondo cui le ragazze sarebbero state sotto la supervisione di una collaboratrice. La perizia del consulente tecnico ha inoltre evidenziato i danni estetici, temporanei e permanenti, subiti dalla giovane, contribuendo alla determinazione dell’importo del risarcimento, superiore alla richiesta iniziale di 53mila euro avanzata dalla famiglia.