Cronaca

Violenza sulle donne, 98 donne uccise nel 2024: 51 ammazzate dai partner o dagli ex. Ecco i loro nomi e le loro storie

Dal primo gennaio 2024 al 17 novembre sono state uccise 98 donne, almeno 84, secondo le indagini, alcune ancora in corso, in ambito familiare o affettivo. Di queste, 51 sono morte per mano del partner o dell’ex partner. Numeri sempre in aumento che, però, non sono solo numeri. La prima a morire è stata Rosa […]

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Dal primo gennaio 2024 al 17 novembre sono state uccise 98 donne, almeno 84, secondo le indagini, alcune ancora in corso, in ambito familiare o affettivo. Di queste, 51 sono morte per mano del partner o dell’ex partner. Numeri sempre in aumento che, però, non sono solo numeri.

La prima a morire è stata Rosa D’Ascenzo, uccisa a Capodanno, l’ultima, in ordine di tempo, è Aurora, la 13enne precipitata dal balconcino condominiale di un palazzo a Piacenza. L’ex fidanzato 15enne è iscritto nel registro degli indagati anche se continua a dichiararsi innocente, dicendo che la ragazzina si sarebbe tolta la vita.

Ecco i nomi e le storie delle donne uccise.

1 gennaio, Sant’Oreste (Roma)Rosa D’Ascenzo, 70 anni, viene portata in ospedale a Civita Castellana (Viterbo) dal marito. I medici non possono far altro che constatare il decesso. A loro l’uomo racconta di una caduta avvenuta nella loro casa a Sant’Oreste (Roma). L’ospedale però allerta i carabinieri che portano l’uomo in caserma con l’ipotesi di femminicidio. L’uomo viene poi arrestato: avrebbe colpito a morte la donna utilizzando un utensile preso dalla cucina, forse una padella, simulandone poi la morte accidentale.

5 gennaio, Naro (Agrigento) – Due donne vengono trovate morte nella notte in due abitazioni diverse a Naro, in provincia di Agrigento. Il corpo di una delle due vittime è carbonizzato. Entrambe sono di nazionalità romena ma vivono nel paese dell’agrigentino da anni. I loro nomi sono Maria Russ, 54 anni, e Delia Zarniscu, di 58 anni. Maria è stata bruciata dal suo omicida dopo essere stata picchiata, mentre Delia, probabilmente uccisa per prima, è stata massacrata con colpi alla testa. Per il duplice omicidio viene arrestato il connazionale Omar Edgar Nedelkov, che avrebbe agito per il rifiuto ricevuto a delle avances sessuali.

11 gennaio, Valfloriana (Trento) – La 38enne Ester Palmieri, madre di 3 bambini, viene uccisa dal marito che poi toglie la vita. I figli, di età compresa tra i 5 i 9 anni, vengono affidati allo zio. L’uomo, Igor Moser, boscaiolo di 46 anni, ha aspettato che i tre figli andassero all’asilo e a scuola e poi ha ucciso con una coltellata alla gola la compagna da cui si stava separando. Poi è andato in un casolare di sua proprietà a Castello di Fiemme e si è suicidato.

11 gennaio, Torino – Muore dopo quasi due giorni di agonia all’ospedale Molinette di Torino Elisa Scavone. La donna di 65 anni era stata accoltellata dal marito mercoledì 10 gennaio nell’appartamento della coppia di via Galluppi, a Torino. La donna era arrivata in ospedale già in fin di vita per le decine di ferite inferte dal coniuge, Lorenzo Sofia, un ex gommista di 70 anni. Vano il tentativo dei medici di salvarle la vita, anche con un intervento chirurgico d’urgenza: la 65enne si è spenta nel reparto di rianimazione. Il 70enne è stato invece arrestato dopo l’aggressione dagli agenti di Polizia, intervenuti su segnalazione dei vicini.

22 gennaio, Agropoli (Salerno) – Annalisa Rizzo, 43 anni, viene ritrovata senza vita nella sua casa in via Donizetti ad Agropoli, comune del Cilento. A ucciderla il marito, Vincenzo Carcinelli, 63 anni, che dopo averla accoltellata a morte si è suicidato. I due lasciano una figlia di 13 anni che al momento del delitto era in casa, ma non ha assistito al femminicidio della madre né al suicidio del padre perché stava dormendo. I due avevano da poco avviato un percorso di separazione.

8 febbraio, Napoli – Eva Kaminsha, 45 anni, viene accoltellata alla gola dal marito Raffaele Pinto, 54 anni, che poi si suicida, forse avvelenandosi. L’uomo, ex guardia giurata, si era barricato nella sua abitazione in via Raffaele Testa, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, a Napoli, dopo aver esploso numerosi colpi di arma da fuoco dal balcone. La coppia aveva 3 figli, di cui due minorenni, che non erano in casa al momento dei fatti.

13 febbraio, Cisterna di Latina (Latina)Nicoletta Zomparelli e Renée Amato sono madre e figlia, rispettivamente di 46 e 19 anni. Vengono ammazzate da Christian Sodano, maresciallo della Guardia di Finanza, ex compagno di Desyrée Amato, figlia e sorella delle vittime. Il finanziere è andato a casa della ex dopo che i due si erano già lasciati: durante un litigio estrae la pistola di ordinanza. Nicoletta e Renée muoiono uccise dai colpi di pistola nel tentativo di difendere la figlia e sorella di 22 anni.

26 febbraio, Fornaci di Barga (Lucca)Maria Batista Ferreira 52enne di origine sudamericana viene uccisa a 52 anni dall’ex marito Vittorio Pescaglini, 57 anni, a Fornaci di Barga, una frazione del comune di Barga in provincia di Lucca. L’omicidio avviene 24 ore prima dell’udienza di separazione. L’uomo l’ha accoltellata.

27 febbraio, Bovolenta (Padova) Sara Buratin, 41 anni, viene uccisa a coltellate dall’ex compagno Alberto Pittarello, 39 anni, nel corso della tarda mattinata del 27 febbraio 2024 a Bovolenta in provincia di Padova. A scoprire il corpo esanime della vittima, nel cortile della propria abitazione in viale Italia, è la madre della stessa.

16 marzo, Taurisano (Lecce) – Una donna di 53 anni, Aneta Katarzyna Danelczyk, viene a coltellate dal marito nel corso di una lite. Il femminicidio avviene nell’abitazione della coppia. Nel litigio viene ferita anche una vicina di casa intervenuta in difesa della 53enne.

17 marzo, Roma – Un cittadino cinese di 36 anni, durante una lite con la moglie avvenuta in un’abitazione di via Livilla nel quartiere Tuscolano, accoltella a morte la donna, Li Xuemei. La donna, 37enne connazionale del marito muore poco dopo. Lui dopo l’omicidio fugge ma viene rintracciato e fermato in via dei Consoli dagli agenti.

28 marzo, Cologno al Serio, (Bergamo) – Una donna di 49 anni, Joy Omoragbon, viene uccisa a coltellate dal convivente nel pomeriggio attorno alle 14.30, all’interno della loro abitazione in via Donizetti a Cologno al Serio, in provincia di Bergamo. Entrambi sono di nazionalità nigeriana e sembra fossero soli al momento dell’omicidio. L’uomo, un 43enne, viene arrestato poco dopo dai carabinieri di Treviglio. Due giorni prima di uccidere la convivente si era recato in un centro Psico-sociale (Cps) della zona. Nel 2013 si era già reso responsabile di lesioni aggravate nei confronti della donna e nella circostanza l’aveva anche minacciata con un coltello.

2 aprile, Lonato del Garda (Brescia) Shuai Li, 45 anni, di origini cinesi, viene trovata senza vita nella sua abitazione a Lonato del Garda, in provincia di Brescia, dove viveva con il compagno, Christian Catalano, 49 anni. La donna è morta dissanguata con tagli ai polsi. In casa i carabinieri trovano anche il cadavere dell’uomo. L’ipotesi più accreditata è che si sia trattato di omicidio-suicidio.

4 aprile, Ostia (Roma) Cristiane Angelina Soares De Souza, 46 anni, viene trovata morta sul marciapiede in via Marino Fasan, a Ostia, davanti all’edificio nel quale abitava. La donna conviveva in quella abitazione con il compagno, Dorin Nemtelea, 41 anni, originario della Moldavia. Nei giorni successivi, l’uomo viene arrestato con l’accusa di omicidio volontario.

5 aprile, La Salle (Aosta) – Auriane Nathalie Laisne, 22 anni, viene ritrovata senza vita all’interno di una ex cappella nei boschi di La Salle, ad Aosta. La giovane ha ferite da taglio all’addome e al collo e l’autopsia disposta dalla procura di Aosta stabilisce che la morte è avvenuta per dissanguamento. Per la sua morte, le forze dell’ordine arrestano Teima Sohaib, 21 anni. Il giovane era scappato in Francia dove è stato rintracciato e arrestato. Il 21enne era destinatario di una misura di divieto di avvicinamento alla vittima emesso dall’autorità giudiziaria francese.

16 maggio, Anzola dell’Emilia (Bologna) Sofia Stefani, 33 anni, muore colpita da un proiettile esploso dalla pistola d’ordinanza di Giampiero Gualandi, 63 anni. Entrambi sono vigili del comando della polizia locale di Anzola dell’Emilia. Alla base del delitto, il movente passionale: in passato i due avevano avuto una relazione che la 33enne aveva deciso di interrompere. Il femminicidio è avvenuto all’interno della sede del Comando della polizia locale in Piazza Giovanni XXIII.

20 maggio, Riccò del Golfo (La Spezia) Saida Hammouda, 47 anni, muore accoltellata dal marito, Hichem Ben Fattoum, 50 anni, nella loro abitazione a Riccò Del Golfo, in provincia di La Spezia. Ad allertare i carabinieri la dirigente della scuola di uno dei due figli della coppia, preoccupata perché la 47enne non era andata a predere il bambino a scuola. Al loro arrivo i carabinieri trovano i corpi di marito e moglie. Lui, infatti, dopo averla ammazzata, si è suicidato.

30 maggio, Vigonza (Padova)Giada Zanola, 34 anni, vola giù da un cavalcavia della A4 sul nodo di Padova, nel territorio di Vigonza. Una caduta di circa 15 metri prima di finire sulla carreggiata ed essere travolta da un camion. Quello che all’inizio appare come un suicidio, si rivela un omicidio: a spingerla giù dal ponte il compagno, Andrea Favero, 39 anni, arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato.

10 giugno, Modena – Una 40enne italiana di origini russe – Anna Sviridenko – viene uccisa dal marito che poi si presenta davanti alla caserma dei carabinieri di Modena con il cadavere nel furgone. La donna, medico, sarebbe stata strangolata con una cintura. La testa era coperta da un sacchetto di plastica. A febbraio la vittima aveva presentato un’istanza al tribunale di Innsbruck, per ottenere l’affidamento esclusivo dei due figli.

11 giugno, Buggiano (Pistoia) – Un donna di 39 anni, Giusy Levacovich, viene trovata morta in un campo nomadi del Pistoiese, a Buggiano. Il corpo della donna era appeso a un cappio. Si indaga per femminicidio. Il marito della donna non è stato trovato nel campo nomadi e i carabinieri lo stanno cercando.

20-21 giugno, Cagliari Ignazia Tumatis, 59 anni, viene uccisa nella notte a coltellate, al culmine di una lite in casa, dal marito Luciano Ellies, 77 anni, che dopo il delitto avvisa le figlie. Succede nel quartiere popolare di San Michele a Cagliari. I poliziotti della squadra mobile della questura di Cagliari lo bloccano in casa, in stato di choc, con i vestiti ancora sporchi di sangue. I medici del 118 tentano di rianimare la donna, ma per lei non c’è nulla da fare.

21 giugno, Arezzo – Un 80enne uccide la moglie di 72 anni, Serenella Mugnai, sparandole con una pistola. Il femminicidio avviene nella casa della coppia, in viale Giotto. L’uomo, secondo quanto si apprende, subito dopo il delitto allerta i vicini che a loro volta chiamano il 118, ma all’arrivo dei soccorsi la donna è già morta. L’uomo è stato arrestato dalla polizia di Stato.

30 giugno, Maschito (Potenza) – Un uomo di 81 anni uccide la moglie 73enne, Rosetta Romano, soffocandola. Il femminicidio sarebbe avvenuto al termine di un violento litigio nella loro casa a Maschito, in provincia di Potenza.

4 luglio, RomaManuela Petrangeli, 50 anni, viene uccisa per strada a Roma. Secondo una prima ricostruzione, la donna, fisioterapista presso la casa di cura Villa Sandra, stava uscendo dal lavoro insieme a una collega per andare alla sua auto, parcheggiata fuori dalla clinica. L’ex compagno si sarebbe avvicinato a bordo di una Smart grigia per poi esplodere i colpi da un fucile. La collega che era con lei è rimasta ferita. Subito dopo il colpo di fucile al torace, la vittima ha chiesto alla collega che era con lei: “Aiutatemi, Cristina aiutami”, e si è accasciata esanime.

4 luglio, Casalmaggiore (Cremona) – Nelle notte tra il 4 e il 5 luglio, un’auto finisce nel Po a Casalmaggiore, in provincia di Cremona. All’inizio sembra un incidente, ma gli inquirenti scoprono che si tratta in realtà di un omicidio-suicidio. Nell’auto due corpi: quello di Lorenza Vezzosi, la vittima, e quello dell’ex marito, Stefano Del Re.

18 luglio, San Sperate (Sud Sardegna)Francesca Deidda, 42 anni, scomparsa dal 10 maggio 2024 da San Sperate, un comune della provincia del Sud Sardegna dove viveva insieme al marito viene ritrovata senza vita. I resti del corpo, in avanzato stato di decomposizione, vengono trovati nelle campagne di San Priamo, nel territorio di San Vito, nei pressi del Ponte Romano sul Rio Picocca e vicino alla ex strada statale 125 ‘Orientale Sarda’. Era stato il marito a denunciare la scomparsa della moglie. Gli inquirenti lo arrestano qualche giorno dopo per l’omicidio della donna.

6 agosto, Fonte Nuova (Roma) – Un 73enne uccide la moglie a Fonte Nuova in via Palombarese, poi entra in una tabaccheria confessando l’omicidio della moglie. ‘Ho ucciso mia moglie’, avrebbe detto il 73enne al tabaccaio che chiama il 112. Sul posto i carabinieri, che poi fermano l’uomo. La donna si chiamava Anna Rita Morelli.

9 agosto, Castelnuovo di Porto (Roma) – Lucia Felici, 75 anni, viene trovata morta, strangolata, in casa a Castelnuovo di Porto, in provincia di Roma. A chiamare il 112 alle 8 del mattino i vicini di casa spaventati dalle urla provenienti dall’abitazione di fianco. Il marito, Carmine Alfano, 83 anni, confessa di averla uccisa.

7 settembre, Colli al Metauro (Pesaro-Urbino) Ana Cristina Duarte Correia, 38 anni, viene uccisa dal marito, un italiano di 54 anni, con diverse coltellate al culmine di un litigio. La donna aveva raccontato delle violenze che subiva da tempo, ma non aveva sporto denuncia contro l’uomo. Il 54enne è stato arrestato con l’accusa di omicidio volotario aggravato.

9 settembre, Sestri Levante (Genova)Cristina Marini, 72 anni viene uccisa a Sestri Levante, nel Genovese, in un’abitazione di via Antica Romana con un colpo di revolver sparato dal marito, Gian Paolo Bregante, 74 anni ed ex comandante di nave. L’uomo telefona poi ai carabinieri autodenunciando il gesto. Il colpo sparato sarebbe stato uno solo, fatale: l’uomo avrebbe detto di aver agito per ‘liberare la moglie’ dallo stato depressivo in cui versava e per il quale non voleva assumere i farmaci previsti per la cura. L’arma da un primo controllo è risultata essere regolarmente detenuta.

18 settembre, Viadana (Mantova) – La 42enne Maria Campai viene colpita alla testa e strangolata da un 17enne del mantovano, conosciuto on line, durante un incontro intimo nel garage del condominio di lui. La donna viene ritrovata morta una settimana dopo la scomparsa denunciata dalla sorella con la quale viveva a Parma. Il suo cadavere era nascosto sotto il fogliame nel giardino di una villetta disabitata accanto alla casa in cui il 17enne viveva con la sua famiglia. Il giovane ha ammesso l’omicidio dopo l’arresto, senza però dare una spiegazione precisa al suo gesto.

24 settembre, Torino – Una donna di 35 viene uccisa poco prima della mezzanotte, a Torino. Il delitto avviene in via Cigna, nel quartiere Barriera di Milano. A commettere l’omicidio è Ben Alaya Abdelkader, di 48 anni, la vittima era l’ex moglie, Nabi Roua. L’uomo era già sottoposto al divieto di avvicinamento e aveva il braccialetto elettronico e viveva vicino alla casa di via Cigna dove la moglie abitava con i due figli della coppia, un 13enne e una 12enne. Da una prima ricostruzione, l’uomo sarebbe andato a casa della donna dove poi sarebbe scoppiata una lite culminata con l’accoltellamento al petto. L’uomo si è poi dato alla fuga, inseguito dal figlio 13enne mentre la figlia gridava aiuto. I carabinieri lo hanno fermato a 200 metri dall’abitazione.

25 settembre, Nuoro – Un uomo uccide la moglie, Giusi Massetti, e la figlia maggiore, Martina, prima di togliersi la vita. Feriti anche i due figli minori, un vicino di casa e l’anziana madre. Succede all’alba in via Ichnusa nel quartiere di Monte Gurtei. Secondo le prime informazioni, l’uomo ha sparato prima alla moglie e alla figlia di 26 anni, neolaureata, uccidendole entrambe, poi ha fatto fuoco contro gli altri due figli, ferendoli gravemente. Poi ha sparato al vicino di casa e infine si è recato a casa della madre, ferendola gravemente. Infine l’uomo si è suicidato.

7 ottobre, Gravina di Puglia (Bari)Maria Arcangela Turturo, 60 anni, viene uccisa dal marito. L’uomo, secondo le ricostruzioni, avrebbe prima dato fuoco all’auto della moglie, una Fiat Panda, dentro cui si trovava la donna. La 60enne, nonostante le ustioni, sarebbe riuscita a uscire e a quel punto il marito l’avrebbe bloccata in posizione supina sull’asfalto, mettendosi su di lei con il peso del suo corpo, quasi cento chili. Premendo con le ginocchia sull’addome e facendo pressione sullo sterno con le braccia, avrebbe rotto provocato fratture alle costole e allo sterno della donna, comprimendo il cuore e causando l’arresto cardiaco.

9 ottobre, San Felice a Cancello (Caserta) – Eleanor, 24enne di origini albanese viene uccisa dal marito Luzmil Toci, 30enne, suo connazionale. Il femminicidio avviene all’alba, sotto gli occhi dei figli della coppia, di 6 e 4 anni. La donna viene strangolata: poco dopo i due bambini videochiamano la zia e le mostrano il corpo senza vita della madre, dicendo ‘è stato papà’. Tra i due non c’era stata alcuna lite e l’uomo non ha fornito un movente per il gesto cmpiuto.

16 ottobre, Solero (Alessandria) – Un uomo di 61 anni uccide la moglie e poi chiama i carabinieri. Accade attorno alle 5,30 nella provincia di Alessandria. L’uomo, Giovanni Salamone, avrebbe accoltellato a morte la moglie di 53 anni, Patrizia Russo, insegnante di sostegno alle scuole medie.

18 ottobre, San Severo (Foggia) Celeste Rita Palmieri, 56 anni, viene uccisa dall’ex compagno Mario Furio, 59 anni. La donna viene aggredita a colpi di pistola a San Severo e poi muore all’ospedale di Foggia. Furio aveva il divieto di avvicinamento alla vittima. Dopo averla colpita, si è suicidato.

25 ottobre, Piacenza Aurora Tila, 13 anni, muore dopo essere precipitata da un balconcino condominiale tra il settimo e l’ottavo piano di un palazzo in via IV Novembre a Piacenza, dove la ragazzina risiedeva. Pochi istanti prima di cadere, la vittima si trovava insieme all’ex fidanzato di 15 anni. Lui si dichiara innocente, ma viene iscritto nel registro degli indagati. Nessun parente della vittima crede nell’ipotesi del suicidio.