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Attacco record di 188 droni russi in Ucraina: danni ma nessun ferito. I Verdi europei: “Accelerare con l’invio di armi a Kiev”

Si arranca sul campo, si arranca nei Palazzi. Questa notte Mosca avrebbe condotto un attacco record con 188 aerei senza pilota. Si tratta del numero più alto di droni mai lanciati dalla Russia dall’inizio della guerra. Le truppe di ingegneria radiofonica dell’Aeronautica militare ucraina hanno rilevato anche 4 missili balistici Iskander-M. Lo riporta Ukrinform. Alle […]

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Si arranca sul campo, si arranca nei Palazzi. Questa notte Mosca avrebbe condotto un attacco record con 188 aerei senza pilota. Si tratta del numero più alto di droni mai lanciati dalla Russia dall’inizio della guerra. Le truppe di ingegneria radiofonica dell’Aeronautica militare ucraina hanno rilevato anche 4 missili balistici Iskander-M. Lo riporta Ukrinform. Alle 9 (ora locale), le difese aeree ucraine avevano abbattuto 76 droni russi nelle regioni di Kiev, Cherkasy, Kirovohrad, Chernihiv, Sumy, Kharkiv, Poltava, Zhytomyr, Khmelnytskyi, Vinnytsia, Chernivtsi, Ternopil, Rivne, Zaporizhzhia, Dnipropetrovsk, Odessa e Mykolaiv. Altri 95 droni sono andati persi, mentre 5 sono volati in direzione della Bielorussia. “Purtroppo sono stati colpiti impianti infrastrutturali critici e sono stati danneggiati edifici privati e condomii in diverse regioni a causa dei massicci attacchi dei droni – si legge in un comunicato -. Non ci sono state vittime o feriti”.

Poche ore prima, sul fronte della politica, mentre si spaccavano sul voto alla commissione von der Leyen 2, i Verdi europei trovavano la quadra circa il sostegno all’Ucraina mediante l’invio di altre armi. “Il Parlamento europeo – si legge nella risoluzione che verrà messa ai voti giovedì – sottolinea che consegne insufficienti o ritardate di armi e munizioni rischiano di vanificare gli sforzi compiuti finora e pertanto esorta gli Stati membri ad aumentare sostanzialmente e ad accelerare significativamente il loro sostegno militare con la massima urgenza, in particolare la fornitura di armi e munizioni in risposta a esigenze chiaramente identificate, compresi i missili TAURUS; sottolinea – prosegue il documento – che un numero significativo di sistemi che l’Ucraina avrebbe dovuto ricevere dopo la decisione presa al vertice della NATO non è ancora stato consegnato; accoglie con favore le recenti decisioni di utilizzare missili a lungo raggio per colpire obiettivi militari legittimi sul territorio russo; esorta gli Stati membri e i partner internazionali a revocare tutte le limitazioni imposte all’Ucraina per l’utilizzo di armi occidentali per obiettivi militari legittimi sul territorio russo che contraddicono i diritti dell’Ucraina secondo il diritto pubblico internazionale”.

Una posizione condivisa dal Commissario alla Giustizia Didier Reynders, intervenuto alla plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo: “Sappiamo che l’aiuto militare attuale rimane insufficiente per far girare la guerra in favore dell’Ucraina. Dobbiamo aumentare la nostra assistenza militare: più difese aeree, munizioni e armi a lungo raggio”. Reynders ha poi sottolineato che, della prossima tranche da 1,9 miliardi di euro proveniente dagli asset immobilizzati russi, la Commissione propone di dare 1 miliardo all’industria delle difesa Ucraina.