“Lui faceva finta di non sapere”. Comincia con queste parole il documentario‘Fragile – la storia di Nicolò Fagioli‘ disponibile su Amazon Prime in cui il centrocampista della Juventus parla della brutta esperienza con la ludopatia.
A iniziare il racconto è sua madre Laura: “Mi ha chiamato dicendomi ci fosse la Polizia sotto a casa, ma che non sapeva il motivo”. Nel documentario si ripercorre tutto il periodo in questione con le parole della famiglia, di alcuni compagni, Cristiano Giuntoli e PaoloJarre, psicoterapeuta con cui Fagioli ha intrapreso il suo percorso riabilitativo. “Sapevo di avere una malattia, ma non volevo ammetterlo a me stesso” svela il calciatore. “Ho iniziato a giocare qualche scommessa con gli amici quando avevo 16 anni. Era un modo stupido per passare il tempo. Negli anni è peggiorata perché ha iniziato a essere sempre più frequente perché poi mi alzavo con la voglia di andare a scommettere. In U23 ho iniziato a giocare più soldi del normale. All’inizio non giocavo per vincere soldi ma per l’adrenalina che mi dava. Quando ero alla Cremonese avevo preso il Covid e mi era durato 25 giorni e stavo molto tempo in casa. In quel periodo era diventato tutto automatico farlo, ho iniziato a capire che potevo avere qualche problema. Sono andato al SERT per parlare con qualcuno che si occupasse di gioco d’azzardo per due o tre volte, ma non mi sembrava molto utile a me stesso”.
“Pensavo di non aver bisogno di persone specializzate per uscire da questa cosa. Ho iniziato a capire che poteva esserci qualcosa di pesante nei miei confronti a settembre del 2022, nella stagione in cui sono tornato alla Juve dalla Cremonese. Continuavo a sfuggire dai problemi e anche le somme che scommettevo erano sempre più grandi così come i problemi. Non volevo ammetterlo a me stesso e sono andato avanti 6-7 mesi. Ogni tanto vincevo ma ripagavo quel che perdevo. Nel momento più brutto facevo anche 12-13 ore attaccato al telefono, non me ne accorgevo proprio. Sembrava una bolla con me stesso, mi parlavano e dopo un’ora mi ero scordato cosa mi avevano chiesto o detto”.
Infine la domanda cruciale: “Cosa spinge un ragazzo come me, che ha tutto, a giocare d’azzardo? Bella domanda, anche io me la chiedo. Diciamo che noi calciatori dopo l’allenamento abbiamo tanto tempo libero e io l’ho occupato nel modo sbagliato. Penso sia questo il motivo per cui sono caduto in questa malattia”.
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La Redazione
Roma, 26 nov. (Adnkronos) - "Il dossier andrebbe studiato a fondo. Dico solo che la valutazioni non vanno fatte secondo un interesse partitico. Mi auguro che Palazzo Chigi e il Mef facciano una valutazione finalmente in direzione della tutela dell'interesse nazionale". Lo dice Giuseppe Conte a Porta a Porta su Rai 1 sulla vicenda Unicredit e Bpm.
Roma, 26 nov. (Adnkronos) - Sulle alleanze "viene scongiurata la prospettiva che era assolutamente velleitaria, minoritaria, la mitologia degli origini: non più alleanze con nessuno. Questa torre d'avorio in cui ci si rinchiude chiaramente era una prospettiva assolutamente velleitaria e priva di alcun significato. Se vuoi cambiare il Paese, se vuoi realizzare progetti e programmi, come abbiamo fatto a Chigi, allora devi sporcarti le mani. Ma sporcarti le mani non significa sporcarti anche l'anima". Lo dice Giuseppe Conte a ‘Porta a Porta’ su Rai 1.
"Ci confronteremo, ma attenzione agli schemi. Per alcuni progetti, voi secondo gli schemi tradizionali, ci troverete alla sinistra di Avs. Per alcuni altri schemi ci troverete nell'area moderata".
Roma, 26 nov. (Adnkronos) - Sulla vicenda dell’offerta di UniCredit a Bpm il Pd del Senato ha depositato oggi una interrogazione alla Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Economia.
L’interrogazione, che vede come primi firmatari Antonio Misiani, responsabile economico del Pd e Cristina Tajani, capogruppo dem in commissione Finanze a Palazzo Madama, dopo aver ripercorso quanto avvenuto in queste ore, chiede ‘di sapere se il Governo sia stato tempestivamente informato, e in che tempi e con quali modalità, da parte di Unicredit dell’iniziativa di offerta pubblica di scambio volontaria su Banco Bpm; se, alla luce dei fatti esposti il Governo intenda attivare la golden power su Banco BPM e sulla base di quali presupposti; quali iniziative intenda adottare il Governo al fine di tutelare e garantire in maniera efficace il pluralismo, la concorrenza e il buon funzionamento del mercato bancario italiano e i livelli occupazionali del settore e degli istituti coinvolti’.
Roma, 26 nov. (Adnkronos) - Via libera alla fiducia sul dl Flussi da parte dell'aula della Camera. I voti favorevoli sono stati 180, i no 106, 4 gli astenuti.
Roma, 26 nov. (Adnkronos) - “Ormai Salvini lavora scientificamente per ridimensionare il diritto di sciopero. Un diritto garantito dalla Costituzione e che non è nella disponibilità di un ministro pronto a mettere sotto pressione, attraverso la sua fluviale attività propagandistica, anche l’autorità di garanzia sullo sciopero generale indetto da Cgil e Uil. E’ un comportamento grave anche perché mette l’uno contro l’altro chi lavora. Vorremmo ricordare a Salvini che chi fa sciopero rinuncia a una parte di salario. Deve essere rispettato non criminalizzato”. Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, e la deputata e responsabile Lavoro del Pd, Maria Cecilia Guerra.
Roma, 26 nov. (Adnkronos) - "Matteo Salvini non governa, provoca. Vuole lo scontro, usa il suo potere per far alzare la temperatura: la precettazione non ha nulla a che vedere con l’interesse collettivo e si profila come una arbitraria violazione del diritto di sciopero”. Così Franco Mari, capogruppo di Avs nella commissione Lavoro della Camera.
Roma, 26 nov. (Adnkronos) - "Come Più Europa esprimeremo un voto di netta e forte contrarietà alla fiducia sul dl Flussi: si tratta del 76esimo decreto che l’esecutivo Meloni ha sfornato in questa legislatura, con una ulteriore compressione delle prerogative parlamentari: non solo è stato innestato un altro decreto, quello sui Paesi sicuri, che era già stato depositato al Senato dove tuttora langue in attesa di essere abrogato, ma quando era già concluso il ciclo di audizioni, a tempo scaduto sono arrivati gli emendamenti del governo e della relatrice che hanno introdotto parti di normativa del tutto nuove, ampliando il perimetro del provvedimento ed eludendo in questo modo da una parte il vaglio del presidente della Repubblica e, dall’altra, evitando che ci fosse un esame completo della commissione competente”. Lo ha detto il segretario di +Europa, Riccardo Magi, intervenendo nell’aula di Montecitorio in dichiarazione di voto sulla fiducia al decreto flussi.
“Nel merito, quello che ci preoccupa di più in questa sede, è il fatto che il governo ha la presunzione di chiedere un canale di produzione normativa aperto in modo permanente sul tema dell’immigrazione: otto decreti dedicati al tema dell’immigrazione, più altre norme inserite in decreti che avevano come principale oggetto altre materie. Questo è il sintomo dello sbandamento, della confusione e della mancanza di una strategia del governo, che ammette pubblicamente, di fronte al parlamento e al paese, di dovere intervenire continuamente, reiteratamente e in modo compulsivo, sul tema dell’immigrazione. Noi faremo opposizione netta a questo, a partire - ha concluso Magi - dal voto di fiducia su cui diciamo no”.
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