A Roma ritorna un tema pubblico la questione sfratti.

Negli ultimi giorni a Roma vasta eco hanno avuto alcuni episodi che hanno riaperto un cono di luce sulla questione sfratti ma anche più in generale tale questione connessa all’evento del Giubileo. Non si può che iniziare dalle parole di Papa Francesco che ha esortato i parroci e le congregazioni religiose a mettere a disposizione alloggi per i precari della casa. Dopo queste sue parole, a Roma, si è verificata l’uscita da un b&b, anche in malo modo, gestito da suore, di una famiglia palestinese dall’alloggio per il quale pagavano 100 euro al giorno, in parte pagati da un prete. Inoltre uno sfratto che riguardava una anziana da un alloggio nel centro di Roma, del Capitolo San Pietro, ha visto l’intervento dell’Unione Inquilini che dopo un acceso confronto con proprietaria e avvocato è riuscita ad ottenere un rinvio di tre mesi, un fatto ben documentato e con vasta eco sulla stampa, nonché dall’ottimo articolo del giornalista del FattoQuotidiano.it, Franz Baraggino.

E’ possibile che Papa Francesco abbia toccato un nervo scoperto in Vaticano quello dell’impero immobiliare del Vaticano e in particolare della sua gestione. La sua richiesta, a ridosso del Giubileo, di mettere a disposizione di persone in disagio abitativo, parte degli alloggi della Chiesa, non sembra abbia trovato una buona accoglienza all’interno. Eppure l’iniziativa del Papa va nella giusta direzione ed è dentro lo spirito del Giubileo.
Come si possono accogliere milioni di pellegrini se poi a Roma si assiste al mettere per strada famiglie con sfratto addirittura da alloggi del Vaticano?

Ma non solo questo a Roma recentemente il Consiglio comunale di Roma ha approvato una mozione che impegna il sindaco Gualtieri a chiedere al governo, e si presuppone in primis al Prefetto, la sospensione delle esecuzioni di sfratto per tutto l’anno del Giubileo.

Non finisce qui, Caritas, il 22 novembre 2024, nel suo Rapporto su Roma, ha chiesto esplicitamente, anch’essa, la sospensione degli sfratti e segnalo, devo dire, per una volta condividendo, che il sindaco di Roma Gualtieri e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, durante l’iniziativa della Caritas hanno affermato il sostegno e la condivisione della richiesta di sospensione sfratti nel 2025 per un Giubileo sostenibile per la città di Roma. Si tratta di prese di posizione importanti, perché segnalano quanta preoccupazione sia presente in ambiti sindacali, istituzionali e settori della Chiesa, verso un Giubileo che sta già riversando i suoi effetti nella riduzione delle offerte di alloggi in locazione, non solo di lunga durata, ma anche di quelli transitori e per studenti fuorisede.

Con queste premesse non potevano che esplicitarsi le preoccupazioni perfino di sindaco di Roma e governatore del Lazio che pur di opposti schieramenti sentono la necessità di porre con forza al Prefetto e al governo la questione della sospensione sfratti, una delle emergenze più critiche in Italia.

Attenzione ovviamente la questione non interessa solo Roma, il Giubileo è un evento che interesserà tutti i comuni italiani, in particolare quelli ad alta tensione abitativa, quindi la questione della sospensione degli sfratti durante il Giubileo è questione nazionale. Sarebbe importante che da parte del Governo e della politica nazionale si prestasse attenzione alla richiesta di sospensione degli sfratti, che sarebbe comunque temporanea, che potrebbe alleggerire il peso dell’ordine pubblico sulle forze di polizia comunque impegnate in evento di tale portata come il Giubileo.

Qualora fosse presa in considerazione la sospensione degli sfratti dovrebbe tenere conto anche del peso sui proprietari interessati e in caso, che auspico, di sospensione degli sfratti, è necessario prevedere risorse da erogare ai proprietari interessati come forma di risarcimento e la possibilità di azzerare l’Imu per tutto il 2025. Così come si dovrebbe prevedere che gli affitti percepiti e il contributo per risarcimento del danno siano esclusi dalla loro dichiarazione dei redditi 2026 riferita ai redditi 2025.

Questo anche perché l’approccio al Giubileo vede l’Italia senza alcun piano casa definito dal governo, neanche finanziato, così come non vede, ad oggi, alcun rifinanziamento nei prossimi anni dei contributi affitto e morosità incolpevole. In tali condizioni il Giubileo della solidarietà, con sfratti in esecuzione, diventerebbe il Giubileo dell’esclusione sociale. Non possiamo davvero permettercelo.

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