Di Cesvi
A livello mondiale, 148 milioni di bambini soffrono di arresto della crescita, 45 milioni sono deperiti e quasi 5 milioni muoiono prima di aver compiuto cinque anni, ovvero l’equivalente dell’intera popolazione italiana di età compresa tra 0 e 10 anni. È quanto emerge dall’Indice Globale della Fame 2024 (Global Hunger Index – GHI), tra i principali rapporti internazionali sulla misurazione della fame nel mondo, curato da CESVI per l’edizione italiana e redatto annualmente da Welthungerhilfe e Concern Worldwide.
L’insicurezza alimentare acuta e il rischio di carestia sono in aumento e i primi ad esserne colpiti sono i bambini, che subiscono gli effetti della fame già nei primi giorni di vita o addirittura ancor prima della nascita. La malnutrizione infantile è infatti strettamente correlata a quella materna e sono oltre 9 milioni le donne e ragazze che soffrono di malnutrizione acuta in gravidanza e durante l’allattamento, con gravi danni per la salute dei neonati.
La situazione peggiora ulteriormente con la crescita: oltre 36 milioni i bambini sotto i 5 anni sono malnutriti e tra questi oltre 9 milioni soffrono di malnutrizione grave. Dall’Indice Globale della Fame di CESVI emerge, inoltre, che in 27 Paesi i livelli di arresto della crescita sono così alti da avere una rilevanza molto preoccupante per la salute pubblica: la situazione più grave si registra in Burundi, Yemen e Niger, dove circa la metà dei bambini subisce un ritardo nel normale sviluppo a causa della malnutrizione. Negli ultimi anni la prevalenza dell’arresto della crescita è aumentata di almeno 4 punti percentuali anche in Afghanistan, Argentina, Mongolia, Niger e Yemen. Il deperimento infantile è particolarmente elevato in India, ed è alto e in aumento in Sudan e Yemen.
Siamo ancora molto lontani dall’obiettivo ‘Fame Zero’ entro il 2030. Anche quest’anno milioni di bambini nel mondo hanno sofferto la fame con esiti che arrivano ad essere fatali. In cinque Paesi dell’Africa la mortalità infantile continua ad essere superiore al 10%: in Somalia, Niger, Nigeria, Ciad e Sierra Leone un bambino su dieci non supera i cinque anni di vita.
La situazione è aggravata da guerre e conflitti armati: quasi 2 miliardi di bambini vivono in un Paese in guerra e circa 473 milioni – più di un bambino su sei – vivono entro 50 km da scontri armati. La situazione più grave si registra nel continente africano, dove 181 milioni di bambini vivono La situazione più grave si registra nel continente africano, dove 181 milioni di bambini vivono in Paesi coinvolti in crisi armate. In cinque Stati dell’Africa Subsahariana, oltre 1 bambino su 10 muore prima dei cinque anni, ed è l’area che detiene il più alto tasso di mortalità neonatale globale (40%).
La situazione è particolarmente critica in Sudan, Paese che sta affrontando una tragica emergenza fame e dove CESVI sta intervenendo: qui quasi 9 milioni di bambini vivono in condizioni di grave insicurezza alimentare e oltre 700mila bambini al di sotto dei 5 anni sono a rischio di morte. In Medio Oriente, il numero più alto di bambini che vivono in zone di conflitto rispetto all’intera popolazione infantile (32,1%): nella Striscia di Gaza, nell’ultimo anno quasi la metà (44%) del totale delle vittime civili registrate aveva meno di 14 anni, con la massima incidenza nella fascia tra i 5 e i 9 anni. In meno di un anno il 96% della popolazione (2,15 milioni di persone) è precipitata nell’insicurezza alimentare catastrofica o acuta, l’acqua pulita è diventata introvabile e le carenti condizioni igieniche hanno provocato problemi di salute al 90% dei bambini sotto i 5 anni. Nonostante le enormi difficoltà di accesso degli operatori umanitari, CESVI sta sostenendo la popolazione della Striscia di Gaza da oltre un anno attraverso la distribuzione di acqua (raggiungendo decine di migliaia di persone e dotando 7 accampamenti di cisterne), cibo (consegnando pacchi alimentari e 18 tonnellate di Plumpy’Nut, cibo terapeutico per la cura della malnutrizione acuta) e con interventi, anche strutturali, per ripristinare il sistema fognario e delle latrine, per il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie nei rifugi.
Nel mondo un miliardo di bambini è a rischio a causa delle conseguenze della crisi climatica: 739 milioni vivono in zone con alta o estrema scarsità di acqua potabile e 436 milioni in aree in cui è difficile accedere alle fonti idriche. L’impatto degli shock climatici si estende a ogni ambito della vita dei minori. In sei anni oltre 43 milioni di bambini, circa 20mila al giorno, sono stati costretti ad abbandonare le proprie case a causa di disastri meteorologici, con forti ripercussioni su tutti gli aspetti della loro vita, inclusa la formazione: ogni anno 40 milioni di minori sono costretti a interrompere gli studi a causa della distruzione degli edifici scolastici.
La situazione è particolarmente critica nell’area del Corno d’Africa, alle prese con una crisi climatica estrema, segnata dall’alternarsi di lunghissimi periodi di siccità e devastanti inondazioni. In Somalia, il livello di malnutrizione è ormai gravissimo e stagioni consecutive di scarse precipitazioni, problemi di sicurezza, effetti della guerra in Ucraina e conseguenze dei cambiamenti climatici hanno spinto le comunità più vulnerabili al limite. Il tasso di mortalità infantile nel Paese è allarmante: oltre 3 bambini su 100 muoiono entro i 28 giorni di vita e 4 su 100 prima dei 4 anni. CESVI opera da molti anni nel Paese per rispondere ai bisogni nutrizionali dei più vulnerabili, attraverso 3 centri di salute nei quali si occupa di cura e nutrizione per neonati e mamme.
Ambiente & Veleni
Il Cesvi: “Clima, guerre e carestia: così il ‘progresso’ ruba l’infanzia nel mondo”
Un milione di adolescenti rischia conseguenze gravi a causa della crisi ambientale. L'obiettivo "fame zero" entro il 2030 è ancora molto lontano
Di Cesvi
A livello mondiale, 148 milioni di bambini soffrono di arresto della crescita, 45 milioni sono deperiti e quasi 5 milioni muoiono prima di aver compiuto cinque anni, ovvero l’equivalente dell’intera popolazione italiana di età compresa tra 0 e 10 anni. È quanto emerge dall’Indice Globale della Fame 2024 (Global Hunger Index – GHI), tra i principali rapporti internazionali sulla misurazione della fame nel mondo, curato da CESVI per l’edizione italiana e redatto annualmente da Welthungerhilfe e Concern Worldwide.
L’insicurezza alimentare acuta e il rischio di carestia sono in aumento e i primi ad esserne colpiti sono i bambini, che subiscono gli effetti della fame già nei primi giorni di vita o addirittura ancor prima della nascita. La malnutrizione infantile è infatti strettamente correlata a quella materna e sono oltre 9 milioni le donne e ragazze che soffrono di malnutrizione acuta in gravidanza e durante l’allattamento, con gravi danni per la salute dei neonati.
La situazione peggiora ulteriormente con la crescita: oltre 36 milioni i bambini sotto i 5 anni sono malnutriti e tra questi oltre 9 milioni soffrono di malnutrizione grave. Dall’Indice Globale della Fame di CESVI emerge, inoltre, che in 27 Paesi i livelli di arresto della crescita sono così alti da avere una rilevanza molto preoccupante per la salute pubblica: la situazione più grave si registra in Burundi, Yemen e Niger, dove circa la metà dei bambini subisce un ritardo nel normale sviluppo a causa della malnutrizione. Negli ultimi anni la prevalenza dell’arresto della crescita è aumentata di almeno 4 punti percentuali anche in Afghanistan, Argentina, Mongolia, Niger e Yemen. Il deperimento infantile è particolarmente elevato in India, ed è alto e in aumento in Sudan e Yemen.
Siamo ancora molto lontani dall’obiettivo ‘Fame Zero’ entro il 2030. Anche quest’anno milioni di bambini nel mondo hanno sofferto la fame con esiti che arrivano ad essere fatali. In cinque Paesi dell’Africa la mortalità infantile continua ad essere superiore al 10%: in Somalia, Niger, Nigeria, Ciad e Sierra Leone un bambino su dieci non supera i cinque anni di vita.
La situazione è aggravata da guerre e conflitti armati: quasi 2 miliardi di bambini vivono in un Paese in guerra e circa 473 milioni – più di un bambino su sei – vivono entro 50 km da scontri armati. La situazione più grave si registra nel continente africano, dove 181 milioni di bambini vivono La situazione più grave si registra nel continente africano, dove 181 milioni di bambini vivono in Paesi coinvolti in crisi armate. In cinque Stati dell’Africa Subsahariana, oltre 1 bambino su 10 muore prima dei cinque anni, ed è l’area che detiene il più alto tasso di mortalità neonatale globale (40%).
La situazione è particolarmente critica in Sudan, Paese che sta affrontando una tragica emergenza fame e dove CESVI sta intervenendo: qui quasi 9 milioni di bambini vivono in condizioni di grave insicurezza alimentare e oltre 700mila bambini al di sotto dei 5 anni sono a rischio di morte. In Medio Oriente, il numero più alto di bambini che vivono in zone di conflitto rispetto all’intera popolazione infantile (32,1%): nella Striscia di Gaza, nell’ultimo anno quasi la metà (44%) del totale delle vittime civili registrate aveva meno di 14 anni, con la massima incidenza nella fascia tra i 5 e i 9 anni. In meno di un anno il 96% della popolazione (2,15 milioni di persone) è precipitata nell’insicurezza alimentare catastrofica o acuta, l’acqua pulita è diventata introvabile e le carenti condizioni igieniche hanno provocato problemi di salute al 90% dei bambini sotto i 5 anni. Nonostante le enormi difficoltà di accesso degli operatori umanitari, CESVI sta sostenendo la popolazione della Striscia di Gaza da oltre un anno attraverso la distribuzione di acqua (raggiungendo decine di migliaia di persone e dotando 7 accampamenti di cisterne), cibo (consegnando pacchi alimentari e 18 tonnellate di Plumpy’Nut, cibo terapeutico per la cura della malnutrizione acuta) e con interventi, anche strutturali, per ripristinare il sistema fognario e delle latrine, per il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie nei rifugi.
Nel mondo un miliardo di bambini è a rischio a causa delle conseguenze della crisi climatica: 739 milioni vivono in zone con alta o estrema scarsità di acqua potabile e 436 milioni in aree in cui è difficile accedere alle fonti idriche. L’impatto degli shock climatici si estende a ogni ambito della vita dei minori. In sei anni oltre 43 milioni di bambini, circa 20mila al giorno, sono stati costretti ad abbandonare le proprie case a causa di disastri meteorologici, con forti ripercussioni su tutti gli aspetti della loro vita, inclusa la formazione: ogni anno 40 milioni di minori sono costretti a interrompere gli studi a causa della distruzione degli edifici scolastici.
La situazione è particolarmente critica nell’area del Corno d’Africa, alle prese con una crisi climatica estrema, segnata dall’alternarsi di lunghissimi periodi di siccità e devastanti inondazioni. In Somalia, il livello di malnutrizione è ormai gravissimo e stagioni consecutive di scarse precipitazioni, problemi di sicurezza, effetti della guerra in Ucraina e conseguenze dei cambiamenti climatici hanno spinto le comunità più vulnerabili al limite. Il tasso di mortalità infantile nel Paese è allarmante: oltre 3 bambini su 100 muoiono entro i 28 giorni di vita e 4 su 100 prima dei 4 anni. CESVI opera da molti anni nel Paese per rispondere ai bisogni nutrizionali dei più vulnerabili, attraverso 3 centri di salute nei quali si occupa di cura e nutrizione per neonati e mamme.
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Terzo giorno di attacchi hacker russi a siti italiani: giù Mediobanca, Nexi e Fiocchi munizioni
Kiev, 19 mar. (Adnkronos) - "Sono attualmente in corso operazioni di soccorso a Odessa in seguito a un altro attacco russo alle infrastrutture energetiche della città. 160mila persone sono al momento senza luce e riscaldamento". Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, aggiungendo che "ancora una volta, le strutture energetiche civili sono state colpite: da quasi tre anni, l'esercito russo utilizza senza sosta missili e droni d'attacco contro di esse".
"Proprio ieri - prosegue il post - dopo il famigerato incontro a Riad, è diventato chiaro che i rappresentanti russi stavano di nuovo mentendo, sostenendo di non prendere di mira il settore energetico ucraino. Eppure, quasi contemporaneamente, hanno lanciato un altro attacco, con droni che hanno colpito trasformatori elettrici. E questo durante l'inverno: di notte c'erano meno 6 gradi Celsius".
"Almeno 160.000 residenti di Odessa sono ora senza riscaldamento ed elettricità. Tredici scuole, un asilo e diversi ospedali sono rimasti senza elettricità o riscaldamento. Le squadre di riparazione stanno lavorando instancabilmente e tutti i servizi comunali sono impegnati. Sono grato a ogni soccorritore e a tutti coloro che aiutano le persone. Non dobbiamo mai dimenticare che la Russia è governata da bugiardi patologici: non ci si può fidare di loro e bisogna fare pressione. Per amore della pace".
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - Si svolge oggi, alle 15, il Question time trasmesso dalla Rai in diretta televisiva dall'Aula di Montecitorio, a cura di Rai Parlamento. Il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, risponde a una interrogazione sulle iniziative volte a salvaguardare la produzione nazionale di ortofrutta, attraverso un corretto equilibrio tra esigenze produttive e sicurezza alimentare.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, risponde a interrogazioni sulle iniziative normative per limitare il ricorso alla custodia cautelare, anche nell'ottica della riduzione del sovraffollamento all'interno delle carceri; sulle iniziative in relazione alla situazione all'interno delle carceri, con particolare riferimento al sovraffollamento e al fenomeno dei suicidi; sulle tecnologie in uso alla polizia penitenziaria; sulle risorse finanziarie destinate al funzionamento del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, del Gruppo operativo mobile e del Nucleo investigativo centrale e chiarimenti in ordine ad attività di intercettazione svolte da strutture finanziate dal ministero della Giustizia.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, risponde a interrogazioni sulle iniziative volte ad arginare i fenomeni di sfruttamento lavorativo nell'ambito delle filiere del made in Italy; sullo sviluppo dell'industria aerospaziale italiana; sulle iniziative volte a salvaguardare la continuità produttiva degli stabilimenti liguri della Piaggio aerospace e i relativi livelli occupazionali, con riferimento alla procedura di cessione all'azienda turca Baykar; sulle iniziative a sostegno della produzione industriale nazionale a tutela dei livelli occupazionali, nonché per stimolare la crescita economica e rafforzare la competitività; sull'adozione del Libro bianco sulla nuova strategia italiana di politica industriale.
Palermo, 19 feb. (Adnkronos) - I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, unitamente a personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Gruppo Operativo Regionale Antifrode - Gora), hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Gip presso il Tribunale di Termini Imerese (su richiesta della Procura termitana), con cui è stato disposto il sequestro preventivo di 10 complessi aziendali, nonché di beni e di disponibilità finanziarie per oltre 15 milioni di euro nei confronti di 13 soggetti (anche per equivalente). Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria di Palermo in co-delega con il citato Ufficio dell’A.D.M., hanno consentito di ricostruire l’operatività di un’associazione per delinquere attiva nelle province di Palermo, Agrigento e Catania e dedita alla commissione di illeciti tributari, con particolare riferimento alla commercializzazione di prodotti energetici sottoposti ad aliquota agevolata (c.d. “gasolio agricolo”).
Secondo la ricostruzione compiuta, la frode avrebbe permesso di sottrarre al pagamento delle imposte oltre 11 milioni di litri di prodotto petrolifero e sarebbe stata perpetrata attraverso l’utilizzo strumentale di operatori economici del settore e la predisposizione di documentazione mendace. Più nel dettaglio, diversi depositi commerciali riconducibili ai vertici del sodalizio criminale avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti e predisposto DAS fittizi al fine di documentare cartolarmente la vendita di carburante a “società di comodo” o aziende del tutto ignare di quanto avveniva, mentre lo stesso, in realtà, veniva ceduto “in nero” a soggetti terzi non aventi titolo a riceverlo. Il che consentiva a questi ultimi di praticare prezzi fortemente concorrenziali a discapito degli altri operatori del settore.
Il descritto sistema di frode - come accertato all’esito di indagini tecniche, servizi di riscontro su strada e mirate attività ispettive - avrebbe garantito un significativo abbattimento dell’I.V.A. e delle Accise dovute, oltre che delle imposte dirette, generando un’evasione d’imposta, e un conseguente danno alle casse dello Stato, pari a 15.231.376,80 euro. Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici, irregolarità nella loro circolazione e illeciti di natura tributaria.
Abu Dhabi, 19 feb. (Adnkronos) - Il segretario di Stato americano Marco Rubio è arrivato negli Emirati Arabi Uniti, ultima tappa del suo primo tour in Medio Oriente, dopo i colloqui di ieri con i funzionari russi a Riad. Rubio incontrerà ad Abu Dhabi il presidente degli Emirati Mohammed bin Zayed Al Nahyan e il ministro degli Esteri Abdullah bin Zayed Al Nahyan.
La visita di Rubio negli Emirati Arabi Uniti precede il vertice di venerdì in Arabia Saudita dei sei Stati del Consiglio di cooperazione del Golfo, nonché di Egitto e Giordania, per rispondere al piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per la Gaza del dopoguerra.
L'amministrazione Trump, che respinge qualsiasi ruolo futuro di Hamas nel devastato territorio palestinese, ha invitato i paesi arabi, fermamente contrari a qualsiasi spostamento dei palestinesi da Gaza, a proporre alternative al piano del presidente degli Stati Uniti.
Kiev, 19 feb. (Adnkronos) - Il massiccio attacco notturno con droni russi contro la città e l'oblast meridionale di Odessa ha ferito almeno quattro persone, tra cui un bambino. Lo ha riferito il governatore Oleh Kiper, secondo cui nell'attacco sono rimasti danneggiati una clinica pediatrica, un asilo, grattacieli e alcune automobili.
Tel Aviv, 19 feb. (Adnkronos) - I caccia israeliani hanno colpito depositi di armi appartenenti all'ex regime siriano di Bashar Assad a Sasa, nella Siria meridionale. Lo ha reso noto l'esercito israeliano in una nota.
Brasilia, 19 feb. (Adnkronos/Afp) - L'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è stato incriminato per un presunto piano di "colpo di stato" volto a impedire il ritorno al potere del suo successore Lula dopo le elezioni del 2022. La procura ha dettagliato in un comunicato l'incriminazione dell'ex leader dell'estrema destra (2019-2022) e di altri 33 indagati "accusati di incitamento e compimento di atti contrari ai tre poteri e allo Stato di diritto democratico".
L'atto d'accusa è stato consegnato alla Corte Suprema, che ora dovrà decidere se processarlo. L'ex capo dello Stato è stato incriminato per presunti piani di "colpo di stato", "tentato tentativo di abolizione violenta dello stato di diritto democratico" e "organizzazione criminale armata". Se si aprisse un processo, Jair Bolsonaro rischierebbe una condanna da 12 a 40 anni di carcere.
Secondo l'accusa, questa presunta cospirazione "era guidata dal presidente Bolsonaro e dal suo candidato alla vicepresidenza Walter Braga Netto che, alleati con altri individui, civili e militari, hanno tentato di impedire, in modo coordinato, l'applicazione del risultato delle elezioni presidenziali del 2022".