Dopo il funerale di Liam Payne, sono iniziati ad emergere alcuni dettagli, inquietanti, sulle dinamiche della sua morte. Il 16 ottobre scorso il cantante si è lanciato dal terzo piano dell’hotel CasaSur Palermo, a Buenos Aires, ed è morto. Ma dietro questo gesto ci sono diversi retroscena che sono stati svelati dal sito TMZ.
“Liam odiava essere rinchiuso nelle stanze d’albergo – si legge – qualcosa con cui ha dovuto fare i conti durante il suo periodo negli One Direction. Aveva già usato il piano di fuga dal balcone in precedenza, più di recente a metà settembre. La guardia del corpo di Liam era preoccupata che potesse essere sotto l’effetto della droga e lo ha costretto a entrare in una stanza in una casa in affitto in Florida”.
Dai frame delle telecamere a circuito chiuso si è riusciti a risalire alla dinamica della fuga. Liam è scappato dal balcone, usando un tubo da giardino per raggiungere il piano terra. Poi ha perso i sensi ed è caduto rovinosamente. L’artista era andato in escandescenze prima nella hall ed era chiaramente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Tre dipendenti dell’hotel lo hanno preso e trascinato nella sua stanza, pochi minuti prima che cadesse e morisse.
Quando i dipendenti dell’hotel hanno portato Liam nella sua stanza, lui ha si è divincolato tentando di scappare. Nonostante l’artista non volesse essere rinchiuso nella stanza, i dipendenti dell’hotel lo hanno buttato dentro, togliendo un grande specchio per evitare che lo rompesse e si potesse far del male. Secondo quanto emerso dalla chiamata effettuata al 911, un impiegato ha detto: “Non so se la sua vita possa essere in pericolo. Si trova in una stanza con balcone e, beh, abbiamo un po’ paura“.
Quindi il cantautore era da solo nella stanza è rivenuto, ha tentato di buttare una borsa al secondo piano e ha tentato di scendere di un piano, ma evidentemente a causa di un malore ha perso l’equilibrio. La borsa di pelle che è stata rinvenuta due giorni dopo la morte conteneva “varie pillole e una bottiglia di Jack Daniel’s”.
La polizia dovrà accertare se l’hotel ha agito in modo da tutelare a sufficienza l’artista, ma c’è chi punta già il dito “hanno solo pensato a preservare l’albergo”.