“E StiCattelan!”. Una banana attaccata con lo scotch sulla schiena. Un’altra attaccata sempre con lo scotch sulla borsetta. Naike Rivelli è situazionismo puro. Altro che incoscienza. Qui c’è tanta coscienza, di e con classe, da far saltare l’intera Cavallerizza del Festival di Torino dove mamma Ornella sta presentando un film (operaissimo) come Romanzo Popolare di Monicelli. Lì di lato Naike, di blu vestita, e le sue banane scalpitano. L’omaggio letterale, pedissequo, a Cattelan e al suo Comedian, opera d’arte appena battuta all’asta da Sotheby’s per 6 milioni e duecento mila dollari, è servito.
“E stiCattelan!”, se la ride Naike mentre ci mostra le due banane con le sue belle macchie verso la maturazione, proprio come in Comedian. “E non solo una, ben due. Sei milioni più altri sei, fanno dodici”. Insomma, come sostiene Tony Godfrey “l’arte è solo una massa di merci in vendita”? “Rispondo di nuovo: e stiCattelan! Ma vi pare che una banana attaccata con lo scotch debba valere sei milioni di dollari?”, si rinvigorisce Naike. “È uno schiaffo alla miseria! Di questi tempi poi, dove la gente comune fatica ad arrivare a fine mese”. Poi Naike se ne va, si intruppa con mamma e da cinque sei metri sembrano davvero due sorelle. Così per distinguerle ci pensa la banana di Cattelan. Pardon: le due banane.