“Grillo ha già perso, potrà fare ancora qualche danno ma non può indicare la strada perché siamo in tutt’altra fase. Grillo ha interpretato alla grande una fase post Berlusconi, che sommariamente possiamo definire dell’antipolitica e che veniva non solo dal basso: c’era anche un po’ di ‘sovversivismo delle classi dirigenti’, come disse Gramsci“. Sono le parole pronunciate a Otto e mezzo (La7) da Pier Luigi Bersani sullo scontro tra il co-fondatore del M5s e l’attuale leader del Movimento, Giuseppe Conte, aggiungendo: “Grillo ebbe il merito di incanalare tutto questo nella ‘scatoletta di tonno’, cioè riuscì portare in Parlamento questo Movimento. Dopodiché la realtà, la politica e l’esperienza di governo hanno setacciato il M5s, anche a prezzo di un ridimensionamento, e via via l’hanno portato a essere parte di una grande area politica che possiamo chiamare ‘progressista’“.
Alla conduttrice Lilli Gruber che rivela di non capire cosa intenda Conte con la definizione di “progressisti indipendenti e popolari”, l’ex ministro risponde: “A me pare molto chiaro invece: c’è da scegliere un campo che è il campo progressista e c’è da garantire anche un proprio profilo, un’identità. Nessuno dei partiti progressisti, come il Pd e Avs, si offenderebbe a sentirsi definito progressista indipendente o progressista popolare“.
“Ma Conte si offende se uno lo definisce di sinistra?”, chiede la giornalista.
“Io sono uno di sinistra – risponde sorridendo Bersani – quando uno non vuol dire che è di sinistra e dice che è progressista io porto pazienza e mi va benissimo, non c’è problema, contano i fatti e i contenuti“.
L’ex segretario del Pd auspica che si chiariscano alcuni aspetti (“Qualcuno sostiene Conte, sperando che faccia la politica di Grillo, cioè del sopraelevato che svolazza sopra la destra e la sinistra, questo è sempre stato un po’ quest’elemento di ambiguità che va chiarito”) e, come sempre, sollecita un’alleanza strutturale tra M5s, Pd e Avs: “Questo governo qui non è detto che arrivi al 2027, perché le cose sia a livello internazionale che interno sono in movimento. I tempi si accorciano, noi andiamo in una fase di accelerazione sia sul piano delle questioni internazionali sia su quello delle questioni sociali interne”.
“Ma è lei fiducioso nel fatto che questa alleanza si farà?”, chiede Gruber.
“Io sono fiducioso di natura – risponde Bersani – e dico questo: unità, distintività, pari dignità Così si allargano le ali ciascuno col suo profilo, ma dando al paese l’idea che si sta costruendo una forza alternativa credibile. È ora di farlo“.