La maggioranza si sgretola tra veti di Forza Italia e vendette della Lega, alla faccia dell’unità predicata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il centrodestra è andato sotto una seconda volta in commissione Bilancio al Senato dopo la bocciatura del taglio del canone Rai. Se lo scossone sui 20 euro in meno di tassa da pagare nel 2025 per finanziare il servizio pubblico era stato provocato da Forza Italia, contraria all’emendamento della Lega, questa nuova ‘botta’ arriva perché a mettersi di traverso è proprio il Carroccio su una proposta degli azzurri. I senatori che fanno capo a Matteo Salvini si sono astenuti su un emendamento a firma dei forzisti Adriano Paroli e Claudio Lotito relativo ai bilanci della sanità in Calabria determinando così la bocciatura della modifica, grazie al voto compatto delle forze di opposizione.
Il secondo k.o. della maggioranza è andato in scena proprio mentre Meloni sosteneva che quello di Fi non era uno sgambetto ma si trattava solo di “schermaglie”, insomma “niente di serio” aveva assicurato la presidente del Consiglio. E invece ecco la vendetta servita dalla Lega. Il decreto fiscale – che arriverà giovedì in Aula e verrà votato con la fiducia – diventa insomma un terreno per la resa dei conti tra i partiti della maggioranza, sempre più litigiosi nel pieno della discussione della legge di Bilancio. Sulla proposta di Forza Italia, il governo si era rimesso all’aula della commissione senza esprimere un proprio parere come aveva invece fatto con l’emendamento della Lega sul taglio del canone Rai.
“Le divisioni sono ormai strutturali e fondamentali. In questo momento stanno convertendo un decreto che è un pezzo fondamentale della legge di Bilancio in una situazione in cui la maggioranza pare non essere in grado di governare, soprattutto di non avere obiettivi di medio termine sui quali lavorare”, avvisa il senatore Daniele Manca, capogruppo del Pd nella commissione Bilancio. “Questa frantumazione e divisione si scaricano sulla legge di Bilancio. Al dei là del canone Rai, la situazione è più grave”, aggiunge il senatore dem.
Di maggioranza “spappolata” a causa delle “vendette tra forze politiche” parla invece la senatrice di Italia Viva, Raffaella Paita. Le due auto-bocciature, sottolinea la renziana, sono “la conferma che questo governo sul decreto fiscale è praticamente smantellato, non esiste più e a questo punto”. Quindi la richiesta a Meloni affinché “venga in aula a riferire, perché su voti qualificati dentro il decreto fiscale avvenuti in commissione la sua maggioranza si è spappolata due volte nel giro di un’ora”.