Cultura

Lo “svuotavetrine” arriva a Genova: i maestri comprano tutti i volumi esposti per aiutare la libreria di quartiere di Pontedecimo

di Alex Corlazzoli

L’onda lunga dello svuotavetrine delle librerie indipendenti per dare loro una mano inaugurata a Milano arriva anche a Genova: nei giorni scorsi a dare una mano preziosa a “LibroPiù” di Pontedecimo, storico luogo che ha trovato nuova vita a inizio anno grazie a tre lettori che l’hanno rilevata e salvata dalla chiusura, sono stati un gruppo di maestri e professori dell’istituto comprensivo del quartiere. Un ‘blitz’ che ha fatto incassare ai proprietari qualche migliaio di euro grazie alla vendita di una settantina di libri di narrativa, saggistica e testi per bambini. A raccontare la storia è Michela Alessio, una delle titolari: “Qualche giorno prima ci avevano avvertito di tenere aperto anche di lunedì ma non ci aspettavamo questa sorpresa. Sono entrati, hanno acquistato tutti i libri che avevamo in vetrina. Hanno preso libri per loro stessi ma anche per la scuola dove lavorano. Per noi è stato significativo che a fare quest’azione siano stati dei docenti”.

Michela, che da un anno ha inaugurato “LibroPiù” con Paolo Parodi e Mattia Mattiauda, ha apprezzato questo gesto che è senz’altro un riconoscimento al lavoro fatto. Ciascuno dei tre soci fino ad un anno fa faceva altro nella vita ma insieme, appassionati di lettura e convinti che quella libreria non dovesse chiudere, hanno deciso di imbarcarsi in questa nuova avventura. Paolo veniva dall’estero con un’esperienza negli uffici delle Nazioni Unite; Matteo stava in un negozio mentre Alessio era già del mestiere come autrice: “Sta andando a gonfie vele. Siamo soddisfatti. Il quartiere ha risposto bene, abbiamo superato le nostre aspettative ma iniziative come quella messa in atto da questi nostri insegnanti lettori ci danno ancora più entusiasmo”.

La prima vetrina “svuotata” è stata la “Hoepli” a Milano: il 22 agosto scorso un misterioso lettore è entrato nella libreria e ha comprato tutto quello che c’era nella vetrina principale ovvero circa dieci mila euro per 212 volumi. Un’altra realtà, “Punta alla luna”, in corso Lodi è stata “omaggiata” da una generosa cliente che ha preferito rimanere anche lei anonima: la donna ha acquistato ben 155 libri. Stessa cosa per “I baffi” di via Lepontina e “Antigone” di via Kramer. Una dietro l’altra le librerie milanesi stanno ricevendo piacevoli visite. L’ultima, “Alaska” di via Carli, in zona Affori, dove sono entrati in azione ventuno persone del gruppo di lettura grazie a Oriana Landoni, educatrice e insegnante nella scuola materna di via Imbonati che ha organizzato il tutto: l’idea di svuotare gli scaffali è ormai un virtuoso gioco virale che sta facendo il giro d’Italia.

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