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Pettirosso sbatte contro la vetrata di una casa e muore: commozione per l’uccellino che ha percorso 2mila chilometri dalla Finlandia all’Italia

L'uccellino è stato inanellato dal Museo di storia naturale di Helsinki

Questa è la classica storia che “ha commosso il Web”. E c’è da crederci. Un pettirosso (il cui nome scientifico è Erithacus rubecula) è stato trovato morto, nei giorni scorsi, all’esterno di un’abitazione di Schiavon, nel vicentino. L’uccellino è finito contro il vetro di una finestra della casa, quella del sindaco del paese, Simone Dellai. Ma è stato quando ha raccolto da terra il volatile che l’uomo si è accorto che aveva un anello di tracciamento su di una zampa.

La notizia che ha destato stupore è che il pettirosso era stato inanellato (un anellino metallico con un contrassegno alfanumerico individuale messo attorno alla zampina) dagli ornitologi del Museo di storia naturale di Helsinki, in Finlandia, qualche giorno prima, ed aveva compiuto un tragitto di 2mila chilometri per il lungo viaggio di migrazione invernale, superando montagne e pianure, prima di terminare il suo sfortunato volo nel vicentino. Il sindaco al Giornale di Vicenza ha spiegato: “Alcuni giorni fa mia moglie Romina ha trovato un pettirosso morto sulla nostra terrazza, apparentemente vittima di uno scontro con la porta-finestra, da quanto si poteva desumere dallo stampo rimasto sul vetro. Un fatto che ci ha lasciati con un certo dispiacere”.

“Curiosi di saperne di più io e mia figlia Alice – ha continuato il sindaco – abbiamo cercato online il significato dei minuscoli codici incisi sull’anello, arrivando a un’incredibile verità: il pettirosso era partito dalla Finlandia, inanellato dal Museo di storia naturale di Helsinki. Evidentemente il volatile ha coperto oltre duemila chilometri per poi fermarsi qui, a Schiavon, contro il vetro della nostra casa. Pensare che un uccellino così minuto possa viaggiare così lontano ci ha lasciati senza parole, ma ha anche risvegliato in noi una riflessione profonda sulla forza, la resilienza e la fragilità di questi piccoli viaggiatori”.

E infine: “Ho già contattato il Museo di Helsinki per segnalare il ritrovamento, ma credo che questa storia possa essere di interesse anche per tutti, sperando che anche altri possano apprezzare la meraviglia e, allo stesso tempo, la delicatezza di questa natura che ci circonda”.