Sport News

Tamberi: “Non amo quello che faccio, meglio il basket del salto in alto. Mio padre? Il fallimento più grande, per un motivo”

Ospite a Belve, Gimbo è anche tornato sulle Olimpiadi di Parigi 2024

“Non avere un rapporto con mio padre è il fallimento più grande della mia vita“. Parole sincere quelle di Gianmarco Tamberi, ospite di Francesca Fagnani nella seconda puntata di Belve. La medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 ha parlato del tormentato rapporto con il padre, del difficile momento vissuto a Parigi la scorsa estate e della passione per il basket.

“I punti bassi nel nostro rapporto sono stati veramente tanti e questo è il motivo per cui una relazione si deteriora a tal punto che diventa complicato metterci delle pezze”, ha ammesso Tamberi riguardo a colui che è stato suo allenatore fino a due anni fa, ovvero il padre. Ma in generale, il suo rapporto con i propri genitori non è mai stato idilliaco a causa delle severe regole che questi gli imponevano: “Un conto è imporsele, un conto è scegliere, un conto è qualcuno che sceglie per te. Un genitore deve aiutarti a prendere la strada giusta, ma non obbligarti a scegliere quella strada. In quel momento mi sono sentito molto tradito dalla figura genitoriale”.

Cambiando argomento, Tamberi ha poi aperto una breve partentesi riguardo le difficoltà vissute durante le Olimpiadi di Parigi 2024, in gran parte dovute a delle improvvise coliche renali: “Ero tra i favoriti, mi sentivo forte. È stato il momento più brutto, sia come dolore fisico, che mentale, che d’animo”. Infine, una confessione: il basket è la sua più grande passione, superiore persino al salto in alto. “Ho giocato a basket fino a 17 anni, mi piace tuttora di più. Se avessi giocato ancora a basket sarei stato meno orgoglioso, ma più felice. Fare quello che ami fa la differenza. Alla fine non è così bello saltare un’asticella. Ho dovuto fare quella scelta, ma non amo quello che faccio”.