“Il governo non c’è più. La maggioranza di destra al governo va avanti non per la politica ma per i numeri. I numeri quando vengono utilizzati senza politica sono muscoli, perciò non c’è più sui temi che riguardano il Paese. L’esempio sotto gli occhi di tutti è avvenuto ieri: la scellerata idea della Lega di prendere 410 milioni che non ci sono, a sentire Giorgetti e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e di metterli su uno scellerato patto di potere“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di 24 Mattino (Radio24) dal capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia, a proposito della spaccatura della maggioranza sul taglio del canone Rai: in commissione Bilancio, ieri, i due parlamentari di Forza Italia, Dario Damiani e Claudio Lotito, hanno votato insieme alle opposizioni contro l’emendamento della Lega che chiedeva di prorogare, anche nel 2025, la riduzione del canone Rai, da 90 a 70 euro.
Boccia spiega perché il Pd ha votato contro l’emendamento della Lega: “Chi conosce il servizio pubblico sa che, se c’è un finanziamento strutturale prevedibile negli anni, e quindi anche sul bilancio pluriannale, quell’azienda può fare una certa programmazione. Se invece quell’azienda deve aspettare fine anno per capire se ha le risorse o no, quell’azienda non farà mai investimenti in programmazione. E poi c’era il tema dei 410 milioni, che, se ci sono, vanno concentrati sulla riduzione delle liste d’attesa. Vogliamo che vengano tutte finalizzate sulla sanità pubblica italiana“.
E attacca il governo Meloni: “Forza Italia, Lega e Fratelli Italia hanno un evidente patto di potere. Uno sulle istituzioni: l’autonomia alla Lega, che è finita male con l’intervento della Corte Costituzionale, in cambio del premierato a Fratelli Italia, che significava più poteri a Giorgia Meloni, la quale, secondo lo schema loro, doveva sciogliere e scegliere il Parlamento, e la separazione delle carriere con la modifica costituzionale a Forza Italia. Questo per noi era uno scambio di potere che abbiamo denunciato. Dentro la vita di tutti i giorni lo scambio di potere è sulle risorse. Poche, a sentire Giorgetti, e ogni settimana ce n’è una, come questa del Canone Rai o l’altra della sanità calabrese“.
Boccia aggiunge: “Ieri un altro emendamento che è passato e che è stato poco commentato, è quello del payback della spesa farmaceutica delle Regioni, che non è stato votato dalla Lega e che invece è stato richiesto da 19 Regioni su 20. L’unica fortemente contraria è la Lombardia di Fontana. E invece era un emendamento giusto che abbiamo votato anche noi dell’opposizione, perché riordinava la spesa farmaceutica dopo un blitz fatto alcuni anni fa dalla Regione Lombardia con la Lega al governo“.
Il politico dem puntualizza: “Non c’è la politica ma ci sono i numeri, perché ogni volta che si va in Parlamento si fanno norme che sono solo uno scambio. E questa roba qui ieri è esplosa, ecco perché il governo non c’è più. In una coalizione si fanno accordi, intese o contratti, come li chiama qualcuno, se riguardano il bene collettivo, come la sanità pubblica e la scuola pubblica. Con questo governo invece è diverso: io voglio mettere le mani su un’azienda e tu non lo vuoi per altri motivi uguali e contrari, io ho fatto un patto scellerato con pezzi di mondi legati alla farmaceutica e tu no. Mi pare una cosa diversa dall’occuparsi di bene collettivo – conclude – le coalizioni ci sono, per l’amor del Cielo, però dentro le coalizioni la differenza è tra un mero patto di potere sulle istituzioni e un accordo legato all’attuazione del programma di governo. Ecco, io non vedo il programma di governo, nel senso che probabilmente non c’è mai stato, altrimenti ce ne saremmo accorti almeno in Parlamento. Ogni volta si va avanti a fari spenti, provvedimento dopo provvedimento, secondo uno scambio: io fratelli d’Italia ti chiedo questo e alla Lega va quest’altro. E ieri c’è stato il cortocircuito tra Forza Italia e Lega”.
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