Società

Ho visitato la comunità di Damanhur: un viaggio tra musica, storia e spiritualità

Da oltre un decennio, questo blog è il luogo in cui esploro e condivido riflessioni, incontri e storie, accompagnando i lettori in un viaggio sempre in evoluzione. Nato nel 2011 sulle pagine de IlFattoQuotidiano.it, è cresciuto negli anni, aprendosi a nuove possibilità e a orizzonti sempre più ampi. Tra queste, la straordinaria opportunità di incontrare dal vivo artisti, persone e personaggi che, attraverso la musica, hanno scelto di raccontarsi con nove canzoni personali.

Recentemente, ho avuto l’opportunità di scoprire la comunità spirituale di Damanhur, un luogo unico, immerso nella natura piemontese. Oltre a esplorarne spazi e risorse, ho potuto conoscere i suoi abitanti. Tra gli incontri più significativi, ho avuto il piacere di intervistare uno dei fondatori di questo luogo, Orango Riso, che con entusiasmo ha scelto di raccontare la sua storia e quella di Damanhur attraverso nove canzoni cariche di significato. Un viaggio in una comunità sì discussa ma per me ricca di spunti e riflessioni: al netto del fatto che ogni congrega spirituale possa avere sostenitori e detrattori, proviamo a ripercorrere insieme il loro pensiero, punto dopo punto.

Cominciamo!

1. Origini e Visione Fondatrice
Damanhur nasce negli anni 70 in Piemonte dalla visione di Oberto Airaudi, conosciuto come Falco Tarassaco. Filosofo, artista e ricercatore spirituale, Airaudi è stato il motore ideale e pratico di Damanhur. Il suo obiettivo era creare un modello di vita che incarnasse valori di pace, armonia e sostenibilità, dando origine a una comunità capace di influenzare positivamente il mondo circostante. La sua visione si basava sulla sperimentazione spirituale e scientifica, integrando pratiche esoteriche e rituali che abbracciano una profonda connessione con la natura e le energie cosmiche. Oggi, l’eredità di Falco Tarassaco vive attraverso i Templi dell’Umanità e la filosofia di vita damanhuriana, che continua a ispirare una comunità in continua evoluzione.

2. Struttura Comunitaria
Damanhur è organizzata in nuclei abitativi autonomi ma interconnessi, che favoriscono il sostegno reciproco e la cooperazione. Questo assetto permette una solida autogestione e riflette un modello di vita comunitaria che intende bilanciare autonomia e interdipendenza.

3. Filosofia di Vita e Spiritualità
La comunità ha sviluppato una filosofia spirituale unica, con rituali e simboli propri, basata su una connessione profonda con la natura e le forze cosmiche, fino al contatto con il Divino dentro e fuori di sé. Una visione che si traduce in pratiche che celebrano il ciclo della vita, il rispetto per l’ambiente e il legame indissolubile tra l’essere umano e le forze che regolano l’equilibrio dell’esistenza.

4. Templi dell’Umanità
I Templi dell’Umanità, scavati nella montagna dagli stessi abitanti della comunità, rappresentano il cuore spirituale e artistico di Damanhur. Le opere artistiche dei templi esplorano tematiche universali come l’amore, la pace e la conoscenza, diventando uno spazio di raccoglimento e introspezione per chiunque visiti la comunità.

5. Il Rapporto con la Natura e l’Ambiente
A Damanhur si vive in armonia con la natura, seguendo principi ecologici e sostenibili che guidano ogni aspetto della vita quotidiana. Damanhur promuove un modo di vivere in sintonia con il pianeta, impegnandosi nella protezione della biodiversità e nella conservazione delle risorse naturali. Attraverso pratiche agricole biologiche, energie rinnovabili e progetti di riforestazione, la comunità lavora costantemente per ridurre al minimo l’impatto ambientale e per creare un modello di coesistenza rispettosa e consapevole con l’ecosistema.

6. Sperimentazione Sociale
È possibile affermare che Damanhur sia un laboratorio di sperimentazione sociale? Di certo c’è che vengono applicate pratiche di democrazia partecipativa e una rotazione costante dei ruoli di leadership per garantire inclusività e condivisione del potere. Questo approccio incoraggia ogni membro a contribuire attivamente alla vita comunitaria, esplorando nuove forme di convivenza che bilanciano innovazione e tradizione. L’obiettivo è creare un sistema sociale dinamico, capace di adattarsi ai cambiamenti pur restando ancorato ai valori fondanti della comunità.

7. Curiosità sui Damanhuriani: i Nomi di Vita
Un aspetto singolare dei membri di Damanhur è l’adozione di un “nome di vita”. Ad un certo punto del loro percorso, i damanhuriani scelgono un nuovo nome, ispirato a elementi naturali e spirituali, che rappresenta la loro nuova identità e impegno spirituale. Esempi di questi nomi includono animali, piante, creature della mitologia. Questo nuovo nome segna un momento di trasformazione e riflette il desiderio di vivere la vita in spirito di rinascita.

8. Convivere e Condividere: il Dialogo con la Valle
Sin dalla fondazione, Damanhur ha intessuto un dialogo con gli abitanti della valle circostante che sempre più spesso, negli ultimi anni, si affidano a risorse e servizi messi a disposizione dalla comunità, creando così una rete di sostegno reciproco. Che si tratti di prodotti agricoli, pratiche di benessere o conoscenze specifiche, Damanhur è diventata una risorsa tangibile per il territorio.

9. Chi è Orango Riso?
È questo “il nome di vita” adottato da Michele Scapino; una figura di riferimento nella comunità di Damanhur. Nato a Caluso, in provincia di Torino, nel 1953, è uno dei fondatori. Dirige la Scuola per Guaritori Spirituali, istituita da Oberto Airaudi, e porta con sé oltre 40 anni di esperienza nel campo della guarigione energetica e dello sviluppo della sensibilità. Attivo come pranoterapeuta, cromoterapeuta e ipnologo, ha pubblicato numerosi libri su questi temi. Inoltre, collabora come consulente dell’OMS per la medicina naturale e lavora con strutture pubbliche per l’introduzione del colore negli ambienti terapeutici.

Questo evento è parte di “Respira”, diciottesima edizione de Il Rumore del Lutto Festival (www.ilrumoredellutto.com). L’intervista integrale, realizzata direttamente a Damanhur, è disponibile sulla pagina YouTube del Festival (clicca qui).
Vi invito ora a scoprire le nove canzoni selezionate da Orango Riso, disponibili gratuitamente sul mio canale Spotify personale.