Ogni giorno Shah Alam vende decine di banane a 35 centesimi l’una o quattro per un dollaro fuori da Sotheby’s. E così la scorsa settimana è diventato, senza saperlo, il protagonista di una vendita che, varcate le porte della casa d’aste newyorkese, si è trasformata nell’acquisto di un frutto più costoso al mondo. La sua banana, infatti, è diventata quella “di Cattelan”, battuta per 6,2 milioni e finita nelle mani del miliardario Justin Sun. Settantaquattro anni, immigrato bengalese, pochi giorni dopo la vendita, il signor Alam – la cui storia è stata raccontata dal New York Times – era sempre lì tra York Avenue ed East 72nd Street a vendere la sua frutta quando ha saputo che fine aveva fatto la sua banana.
Quando la giornalista del Nyt gli ha comunicato il prezzo di vendita una volta che il frutto è diventato un’opera dell’artista Maurizio Cattelan, il signor Alam è scoppiato a piangere: “Sono un uomo povero. Non ho mai avuto certe quantità di denaro, non le ho mai viste”. Arrivato da Dhaka, Bangladesh, dove era un impiegato statale, Alam vive a New York dal 2007, dove si è trasferito per stare vicino a una delle due figlie dopo essere rimasto vedovo.
Al New York Times ha raccontato di vivere in affitto a 500 dollari al mese in un appartamento al piano seminterrato con altri cinque uomini a Parkchester, nel Bronx. Ogni giorno poi arriva lungo York Avenue per il suo turno al banco della frutta: 12 ore, quattro giorni alla settimana, con qualsiasi tempo per 12 dollari all’ora. Ha una cattiva vista a causa di una cataratta per la quale sarà operato a gennaio e parla poco l’inglese. Conosce bene i termini per vendere la sua merce, compresa quella banana che l’altro giorno, dopo essere stata fissata a un muro con il nastro argentato, è arrivata a valere oltre 5 milioni di dollari (più 1 per le commissioni di Sotheby’s).
“Chi l’ha comprata, che tipo di persona è? – ha chiesto il signor Alam – Non sa cos’è una banana?”. Cattelan, raggiunto dal Times, ha commentato: “La reazione del venditore di banane mi tocca profondamente, sottolinea come l’arte possa risuonare in modi inaspettati e profondi. Tuttavia, l’arte, per sua natura, non risolve i problemi: se lo facesse, sarebbe politica”. Intanto, ricorda il Nyt, il signor Alam è sempre lì con il suo carretto: “Quattro banane per un dollaro o 24,8 milioni di banane per 6,2 milioni di dollari”.