Assolto in appello l’unico imputato per l’incendio che distrusse uno degli edifici che componevano il polo di Città della Scienza a Napoli. La IV sezione della Corte d’appello di Napoli ha assolto Paolo Cammarota, l’ex vigilante accusato del rogo del polo di ricerca e divulgazione scientifica di Bagnoli distrutto da un incendio il 4 marzo 2013. Si tratta della sesta pronuncia espressa nel corso del lungo procedimento giudiziario che potrebbe essere arrivato ormai a conclusione.
Cammarota, difeso dall’avvocato Vincenza Giamundo, è stato assolto dall’accusa di incendio e di crollo conseguente all’incendio “per non aver commesso il fatto“. Una sentenza “giusta”, spiega a LaPresse l’avvocato Giamundo, “e che fa giustizia in una vicenda nella quale Cammarota è stato usato come capro espiatorio. Ho visto una corte e un giudice relatore molto attenti ai tanti particolari che in precedenza erano stati sottovalutati”. Quest’ultimo è il terzo giudizio in appello.
L’ex vigilante era stato condannato in primo grado a 6 anni di reclusione, poi assolto in appello; la Cassazione aveva quindi rinviato gli atti per un nuovo processo d’appello, concluso due anni fa con la condanna di Cammarota. La difesa aveva presentato ricorso in Cassazione, che aveva rinviato per una seconda volta gli atti a nuova sezione della Corte d’appello di Napoli. Poi l’ultimo atto del terzo processo d’appello, con l’assoluzione dell’uomo a fronte della richiesta della Procura generale di confermare la condanna in primo grado a 6 anni. Entro 90 giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza.
“Una grande ferita per la città, perché l’incendio di Città della Scienza è stato qualcosa che veramente ha ferito Napoli, ha colpito tutto il mondo – ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi – Questa situazione ci dice dunque che non è stato ancora trovato dopo più di dieci anni il colpevole di quell’incendio. Questo ci turba e io mi auguro che l’autorità giudiziaria possa trovare nuove formule di investigazione per capire veramente cosa è successo quella notte”.