Dici Scenic e pensi all’amato monovolume di quando eravamo più giovani. Ora ci aggiungi Scenic E-tech Electric e quando ti ci metti al volante, il pensiero vola ancora indietro negli anni. Perché al netto del tentativo (della politica) di imporre la mono-mobilità elettrica riuscendo invece a rovinare l’accezione di una tecnologia che ha solo bisogno di maturare, guidare l’evoluzione di un modello ti dà l’idea del suo potenziale. Soprattutto se a metterla su strada è un costruttore come Renault che dell’elettrico, insieme alla consorella Nissan, è stato uno dei pionieri dai tempi della Zoe, qualcosa come 12 anni fa.

Una volta seduti davanti al volante, infatti, capisci che il futuro si può guidare e non è affatto male. Un’atmosfera moderna ma elegante, tecnologia di ultima generazione applicata alla tradizione a cominciare dal nuovo sistema multimediale realizzato in collaborazione con Google. Oltre 50 applicazioni a disposizione utilizzando l’infotainment openR link con display da 12 pollici. Senza dimenticare il superiore livello d’interazione raggiungibile grazie al safety coach, che analizza il comportamento del conducente e fornisce consigli per migliorare la sicurezza di guida.

Ti guardi intorno e l’abitacolo è tranquillamente paragonabile a quello di una navicella spaziale, anche perché sei avvolto dall’abbraccio hi-tech di oltre 30 dispositivi di ausili alla guida, pure personalizzabili (lo chiamano safety switch…) per una sicurezza invidiabile. Compreso un ingresso agevolato alla batteria per i manicotti in dotazione ai pompieri che consente di spegnere un eventuale incendio in pochi minuti.
Questo si intende mentre si può gestire la luce a bordo con il tettino Solarbay, in grado di oscurare, anche parzialmente, la luce esterna.

Ma è al tatto che capisci meglio tutto il lavoro che c’è dietro per costruire un’auto elettrica capace di gestire l’autonomia in maniera intelligente. Grande utilizzo di alluminio per alleggerire tutto il pacchetto, il 24% dei materiali utilizzati riciclati – in media, 28 kg di plastica riciclata a bordo. Mentre tutta la Mégane Scenic E-tech Electric è riciclabile al 90%.

E già, perché poi, quando accendi il motore e nel silenzio scatti in avanti come nemmeno Bolt, allora diventa tutto anche divertente. Nella versione a disposizione per la prova, quella con batteria da 87 kWh che garantiscono arrivi a 625 km di percorrenza – ma poi dipende sempre quanto spingi e con che carico a bordo – la sensazione è quella di viaggiare sul velluto. Muovere un corpo vettura lungo 4,47 metri (passo di 2,78 metri) infatti diventa qualcosa di estremamente leggero, quasi ovattato. Ancora più agile quando utilizziamo il raggio di sterzata, appena 10,9 metri, che nelle nostre città è una sorta di salvacondotto per la tranquillità.

E’ l’intero pacchetto, tuttavia, a regalare piacevolezza. Dallo spazio a bordo con 278 mm per le gambe di chi siede dietro e 884 mm per lo spazio in altezza nella zona posteriore. fino al bagagliaio da 545 litri, ampliabile a 1.670 litri. Dimensioni importanti, eppure in marcia il rollio è davvero limitato, con la macchina che non si scompone nemmeno in curva a buona velocità. Mentre lo sterzo è preciso e rapido.
Nel viaggio più lungo effettuato, tra città e strade statali, intorno ai 120 km, il consumo è stato di 16,6 kW per 100 km, con il climatizzatore acceso. Numeri in linea con il dichiarato grazie anche all’aiuto disponibile in frenata dotata di ben 4 livelli di rigenerazione di energia. E quando abbiamo avuto bisogno della ricarica abbiamo potuto sfruttare quella rapida in corrente continua che arriva fino a 150 kW e in 30’ ci ha consentito di recuperare oltre 50 kWh di energia.

La Renault Scenic E-Tech Electric viene proposta con due pacchi batteria, da 60 kWh e appunto con quello della prova da 87 kWh, a cui corrispondono ovviamente due livelli di potenza, 170 e 220 cv. Il listino parte dai 40.050 euro della Evolution con batteria da 60 kWh, per arrivare ai 50.450 euro della Iconic con quella da 87 kWh. Se il futuro potesse essere questo, lasciando sempre libertà di scelta e nella speranza che i prezzi trovino un equilibrio migliore di quello attuale, allora che sia il benvenuto.

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