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Russia lascia l’Ucraina al freddo: attacchi alle infrastrutture elettriche, 1 milione senza luce. Media: “Usa invitano Kiev ad arruolare 18enni”

La Russia sfrutta il buio e il gelo dell’inverno per piegare le difese ucraine e la sua popolazione. Una strategia ormai collaudata che nella notte tra mercoledì e giovedì è stata di nuovo utilizzata dai soldati fedeli a Vladimir Putin: nel Paese di Volodymyr Zelensky è scattato l’allarme nazionale per un massiccio attacco missilistico condotto […]

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La Russia sfrutta il buio e il gelo dell’inverno per piegare le difese ucraine e la sua popolazione. Una strategia ormai collaudata che nella notte tra mercoledì e giovedì è stata di nuovo utilizzata dai soldati fedeli a Vladimir Putin: nel Paese di Volodymyr Zelensky è scattato l’allarme nazionale per un massiccio attacco missilistico condotto da cacciabombardieri e da navi presenti nel Mar Nero su diverse aree e che ha colpito e danneggiato le infrastrutture elettriche del Paese, provocando numerosi blackout e impedendo l’approvvigionamento energetico in molte zone. “Attualmente, 523mila utenti nella regione di Leopoli sono senza elettricità”, ha affermato sui social il capo regionale Maksym Kozytskyi. Nelle regioni nord-occidentali di Rivne e Volinia sono senza corrente rispettivamente 280mila e 215mila utenti. “L’obiettivo è il nostro settore energetico – ha scritto su Telegram il presidente Zelensky – Un totale di circa 100 droni d’attacco, più di 90 missili di vario tipo. In diverse regioni sono stati registrati attacchi con munizioni a grappolo che hanno preso di mira le infrastrutture civili. Questa è un’escalation molto spregevole delle tattiche terroristiche russe”.

Anche Vladimir Putin ha commentato l’attacco russo sull’Ucraina definendola una risposta al lancio sulla Russia di missili Atacms americani, dopo il via libera di Joe Biden all’uso di questi vettori nella regione del Kursk. Solo nei raid della scorsa notte, ha precisato il capo del Cremlino, sono stati impiegati 90 missili e 100 droni che hanno colpito 117 obiettivi. Negli ultimi due giorni, ha poi aggiunto, sono stati lanciati dalle forze russe 100 missili e 466 droni.

“L’allarme aereo è stato dichiarato in tutta l’Ucraina a causa della minaccia missilistica”, ha annunciato su Telegram l’aeronautica di Kiev sottolineando che i missili hanno preso di mira soprattutto le regioni di Odessa, Kherson e Mykolaiv. Il ministro Herman Galushchenko ha detto che il settore energetico è sotto attacco invece in tutta l’Ucraina. Tanto che in varie regioni, tra cui quella della capitale, l’erogazione di energia elettrica è stata interrotta per decisione del gestore della rete Ukrenergo: “In conformità con l’ordine di Ukrenergo, sono state introdotte interruzioni di corrente di emergenza. I normali programmi di interruzione di corrente non sono in vigore”, si legge in una nota. Gli utenti sono invitati a risparmiare elettricità per contribuire a stabilizzare la rete.

Anche l’Ucraina, nella notte, aveva provato un affondo in territorio russo, ma le unità di difesa di Mosca, da quanto riferisce il governatore locale, sono riuscite a intercettare un attacco di droni nella regione di Krasnodar: “Oggi le nostre difese aeree hanno sventato un altro tentativo di attacco terroristico nella regione di Krasnodar – ha dichiarato Veniamin Kondratyev – Due comuni sono stati presi di mira durante un massiccio attacco di droni. Nella città di Slavyansk-on-Kuban, frammenti di droni sono caduti vicino a una casa. Le finestre dell’edificio sono state distrutte. Purtroppo, la proprietaria della casa è rimasta ferita”.

Uscendo dal campo di battaglia e guardando alle strategie degli alleati di Kiev, si registra quello che, se confermato, sarebbe solo l’ultimo passo dell’amministrazione Biden uscente in direzione di un’escalation. Dopo l’ok all’utilizzo di missili a media gittata Atacms nella regione del Kursk e l’invio massiccio di armamenti prima del passaggio di consegne alla Casa Bianca con Donald Trump, secondo alcuni media da Washington hanno esortato Zelensky a valutare seriamente la rimozione del limite minimo di età per l’arruolamento, facendolo così scendere dai 25 anni attuali a 18. Un modo, sostengono, per cercare di frenare l’avanzata russa sul campo.