L'attore spiega a FqMagazine come ha raccolto l'eredità del mitico Bud Spencer
“Piedone – Uno sbirro a Napoli” con Salvatore Esposito, Silvia D’Amico e Fabio Balsamo è il nuovo poliziesco targato Sky Original, in arrivo su Sky Cinema da lunedì 2 dicembre alle 21:15, in streaming su NOW e disponibile on demand. Abbiamo incontrato Salvatore che veste i panni di Vincenzo Palmieri, un ispettore di polizia che viene dalla strada e appartiene alla strada, un ispettore di polizia erede spirituale del commissario Rizzo reso immortale da Bud Spencer con l’ormai mitico “Piedone Lo Sbirro” (1973). “Se vogliamo che la nostra nazione migliori – ha detto Esposito a FqMagazine – credo debba sicuramente esserci una giustizia più veloce, più efficace, una sicurezza della pena e una protezione ancora maggiore soprattutto dei giovani”.
“La visione della giustizia dell’ispettore Palmieri – ci ha raccontato – è una visione molto più vicina al senso di vendetta che lui porta dentro di sé rispetto al ruolo che ha perché è un uomo lacerato… È un uomo ferito da quello che gli è successo in passato. Però piano piano questo suo senso di vendetta andrà a sfiorire per far rinascere poi il desiderio e la voglia di giustizia che chi indossa il costume da Piedone porta sempre con sé”.
“La mia idea di giustizia? – ha continuato Esposito – È una visione lacunosa, una visione che permette ancora che tantissimi crimini restino impuniti o che tantissime decisioni vengano prese con tanto, tanto, tanto ritardo, parlando in questi giorni soprattutto di quello che può essere un tema importante come la violenza sulle donne, mi sembra veramente assurdo che una donna, dopo aver denunciato più e più volte abusi e violenze debba aspettare giorni, mesi, anni prima che qualcosa venga fatto. Ecco, credo che in generale, se vogliamo che la nostra nazione migliori debba sicuramente esserci una giustizia più veloce, più efficace, una sicurezza della pena e una protezione ancora maggiore soprattutto dei giovani”.
E infine la figura di Bad Spencer “per me ha rappresentato il primo supereroe e il primo uomo immune a proiettili. È stato un po’ la genesi dei supereroi moderni. Bud Spencer come uomo ha rappresentato Napoli nel mondo. Io ricordo sempre di una sua intervista dove il giornalista disse “ma tu come ti senti ad essere italiano, a lavorare?”. Lui lo fermò subito e disse “io non sono italiano, sono napoletano prima di tutto”. Quindi diciamo che per me è stato poi un grande motivo d’orgoglio poter indossare gli stessi panni che lui ha indossato 40 anni fa”.