Quarantacinque secondi. Questo è il tempo impiegato da Imane Khelif, pugile algerina poi vincitrice della medaglia d’oro, per costringere Angela Carini al ritiro dai Giochi Olimpici di Parigi 2024. “Sarebbe facile cancellarli, ma non lo farò. Della vita non va tolto neanche un secondo, perché è sul passato che si fonda il futuro”. A una settimana dal suo ritorno sul ring, l’atleta napoletana ha concesso un’intervista a La Repubblica in cui è tornata a parlare dell’incontro con la discussa pugile algerina, ma non solo.

L’azzurra ha commentato le frasi di Imane Khelif che ha accusato alcune persone di aver esercitato una pressione inaccettabile nei confronti di Carini: “Sono state dette tante cose non vere sul mio conto, anche in alcune trasmissioni televisive nelle quali si cercava di tirare somme sulla mia persona sollecitando anche Imane. Ho trovato tanta disumanità, anche nella telecronaca che mi è stata fatta durante il match. La verità è che non sono stata consigliata proprio da nessuno”. Poi Carini ha aggiunto: “Di pugni ne ho presi tanti in carriera, ma in quel momento ho sentito il bisogno di fermarmi. Inoltre non giudico nessuno, sarebbe bene che non lo facesse neanche Imane”.

In un momento così delicato della sua carriera, la pugile napoletana ha raccontato di essere rimasta delusa dalla mancanza di solidarietà di Irma Testa e delle altre compagne di squadra azzurre: “Non parlerei del singolo, ma dell’unità della squadra. Nessuna ha teso una mano verso di me. La cosa non mi meraviglia, loro però sanno benissimo chi è la vera Angela, una ragazza che dà battaglia sul ring senza tirarsi mai indietro. Ma non ho trovato una di loro che abbia detto una frase di incoraggiamento, è la cosa che mi ha fatto più male. Sono persone che non fanno più parte della mia vita”.

Riguardo alle frasi di Umar Kremlev, il presidente dell’Iba, la federazione mondiale di pugilato esclusa dal Cio, il quale ha dichiarato che le avrebbe comunque pagato il premio del vincitore: “Mai preso un euro o anche un semplice regalo da nessuno. Che questo sia molto chiaro”, ha spiegato Carini. Che poi ha concluso: “Dopo Parigi si parlava quasi solo di me, sono state dette tante cose false sul mio conto nate solo per un giochetto giornalistico. Potevo sfruttare in qualche modo questa popolarità, anche se arrivata in maniera non gradita. Invece mi sono chiusa nella mia riservatezza. Ho meditato, mi sono allenata nel silenzio”.

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