Assieme a María Félix e Dolores del Río forma il trio delle attrici messicane più famose nella storia del cinema
Cinema in lutto. È morta all’età di 93 anni l’attrice messicana Silvia Pinal, in un ospedale di Città del Messico in seguito ad un’infezione urinaria. Musa di Luis Buñuel, fu protagonista in due celebri pellicole del regista spagnolo, “Viridiana” (1961) e “L’angelo sterminatore” (1962). Per Buñuel recitò anche in “Intolleranza: Simon del deserto” (1964). Assieme a María Félix e Dolores del Río forma il trio delle attrici messicane più famose nella storia del cinema. Il segretario alla cultura del Messico, Claudia Curiel de Icaza, e l’Asociación Nacional de Intérpretes hanno annunciato la scomparsa sui social media.
Dagli anni Settanta la Pinal si è divisa tra grande e il piccolo schermo. In televisione ha conquistato il pubblico come conduttrice e produttrice di “Mujer, Casos de la Vida Real”, un melodramma andato in onda dal 1986 al 2007 basato su storie di vita reale presentate dagli spettatori. Il programma di successo, andato in onda in tutta l’America Latina, ha affrontato temi sociali che negli anni 80 e 90 in Messico ricevevano scarsa attenzione, tra cui la violenza domestica, la discriminazione dei gay e i diritti delle donne. Pinal è stata anche una figura di spicco del teatro musicale in Messico.
Delle oltre 110 partecipazioni tra cinema e tv, Pinal ha lavorato soprattutto in Messico, anche se è apparsa in diversi film con attori di Hollywood, tra cui “I cannoni di San Sebastian” (1968) di Henri Verneuil (1968), film d’azione con Anthony Quinn e Charles Bronson, e “4 bastardi per un posto all’inferno” (1969) di Samuel Fuller interpretato da Burt Reynolds.