Politica

M5s, salta fuori la scrittura privata tra Conte e Grillo. Scudo legale per il garante, ma niente contestazioni su nome e simbolo

Nuovo capitolo nello scontro tra il leader del M5s, Giuseppe Conte, e il garante e fondatore del Movimento, Beppe Grillo. Un documento riservato, di cui è entrata in possesso l’Adnkronos che ne dà notizia, dettaglia una scrittura privata stipulata tra Grillo e il M5S. Nel testo, Grillo si impegna a non promuovere “alcuna contestazione” nei […]

Hai già letto 5 articoli
questo mese.

PER CONTINUARE A LEGGERE

1 € PER IL PRIMO MESE

Nuovo capitolo nello scontro tra il leader del M5s, Giuseppe Conte, e il garante e fondatore del Movimento, Beppe Grillo. Un documento riservato, di cui è entrata in possesso l’Adnkronos che ne dà notizia, dettaglia una scrittura privata stipulata tra Grillo e il M5S. Nel testo, Grillo si impegna a non promuovere “alcuna contestazione” nei confronti del Movimento 5 Stelle per quanto riguarda l’uso del nome e del simbolo, anche se in futuro il logo sarà modificato “in tutto o in parte”, e a non intraprendere azioni legali circa l’utilizzo del simbolo da parte del M5S. La scrittura fa riferimento all’Associazione Movimento 5 Stelle del 2017, presieduta da Conte, e solleva Grillo da conseguenze patrimoniali per eventuali cause legali, prevedendo però che Grillo non collabori con forze politiche concorrenti al M5S, anche in caso di scissioni.

Il contratto, senza una durata temporale definita, sarà valido fino allo scioglimento del Movimento “con sede in Via Campo Marzio 46”. Il documento è sicuramente successivo al 2021, visto il riferimento alla sede nazionale di Campo Marzio che si stabilisce lì in quell’anno. Ma la data precisa della scrittura è riservata e coperta da omissis nella versione di cui è entrata in possesso l’Adnkronos, precisa l’agenzia di stampa. La scrittura privata solleva Grillo dalle conseguenze patrimoniali derivanti da eventuali cause giudiziarie e in cambio di questo scudo legale lui è tenuto “a non formulare in proprio e quale legale rappresentante delle associazioni” M5S del 2009 e del 2012 “alcuna contestazione” nei confronti dell’Associazione Movimento 5 Stelle 2017 (quella presieduta da Conte) “con riguardo all’utilizzo del nome Movimento 5 Stelle e/o del simbolo” descritto nella premessa, nonché del simbolo “come finora modificato e in futuro modificabile, in tutto o in parte”, dal M5S.

Grillo si impegna anche “a non prestare collaborazione funzionale e/o strutturale ad altre associazioni che hanno quale finalità quella di svolgere attività in contrapposizione e/o concorrenziale” con il Movimento: in buona sostanza, qualora dovesse verificarsi una scissione o dovesse nascere una nuova forza politica filo-grillina antitetica al Movimento di Conte, Grillo non potrebbe lavorare con o per questa nuova formazione. Il punto 6 del documento rivela l’estensione temporale dell’accordo. “Il presente contratto – si legge – è senza termine di durata” e si risolverà solo con lo scioglimento dell’Associazione Movimento 5 Stelle con sede in Roma alla Via di Campo Marzio n. 46. In tal caso, “la manleva sarà efficace solo in relazione ai contenziosi radicati entro 5 anni decorrenti dalla data di scioglimento della medesima” salvi gli effetti “della manleva 2018”.

Le tensioni tra leader e fondatore si intrecciano con la riforma statutaria, in attesa di un voto bis tra il 5 e l’8 dicembre. Durante l’assemblea degli ‘Stati generali della ripartenza’ a Bologna, Conte ha affrontato il tema della ripetizione del voto, richiesta dallo stesso Grillo, che aveva criticato l’esito della precedente consultazione sull’abolizione della figura del garante. Conte ha denunciato la contraddizione dei sostenitori di Grillo che, con l’hashtag #IoNonVoto, mirano a far fallire il quorum, mettendo in discussione la democrazia interna. Il leader del Movimento ha sottolineato che il M5S non è un’entità personale o familiare, ma appartiene agli iscritti, e ha invitato Grillo ad accettare il cambiamento che lui stesso aveva ispirato con la fondazione del partito.