“Oggi sciopero, rinunciando a un giorno del mio stipendio, per dare un futuro ai miei figli”. Paola è una lavoratrice di un grande supermercato del Milanese. Nel suo settore le paghe base partono da 1050 euro al mese per 40 ore. E lo stipendio è bloccato da anni. Per questo oggi ha scelto di scendere in piazza a Milano insieme a migliaia di lavoratrici e lavoratori per aderire allo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil. Al centro della protesta c’è la manovra di bilancio. “Il governo ci ha dato una mancia – spiega Alessandro, delegato Uil nel settore delle telecomunicazioni – da un lato ci dà, ma dall’altro ci toglie”. In piazza ci sono tutti i settori, dagli operai agli impiegati pubblici fino agli autisti degli autobus. Vincenzo, delegato Uil, è uno di loro. Lavora da 29 anni in Atm. “Oggi gli stipendi di ingresso sono di 1500 euro e non si trovano più persone. Ci provi Salvini a precettarci, ma noi siamo sempre qui in piazza”.

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‘Sciopero generale perché gli stipendi sono fermi da 30 anni’: il titolo che avrei voluto vedere

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