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Abusi sulle Farfalle, le intercettazioni: “Se vai addosso alle ragazze diventi un orco e loro le poverine. Bisogna aspettare e poi bastonarle”

Valter Peroni: "Ecco l'elenco dei testimoni fatto da Maccarani, così escludiamo quelle che possono parlare male"
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“Bisogna aspettare, e quando è ora dargli una bastonata in testa”. Parole gravissime quelle che si leggono nelle intercettazioni telefoniche agli atti e che svelano come i vertici della ginnastica gestissero le testimonianze e le denunce sul caso dei presunti abusi sulle Farfalle, le ragazze della ginnastica ritmica. Nello specifico, a far scalpore sono alcune frasi dell’avvocato pugliese Michele Rossetti, pm federale della federazione ginnastica.

Durante una chiamata, Rossetti dice: “Il problema è che i media gli hanno dato uno spazio enorme. Cioè due s****e che dicono cose che hanno avuto una risonanza paurosa, invitate da tutte le parti. Io ho scatenato i miei agenti segreti dicendogli di trovarmi tutte le ex farfalle che non si sono messe in combutta con queste, e me le sentirò”. Sta parlando di Anna Basta e Nina Corradini, le due ragazze che hanno denunciato presunti maltrattamenti e abusi psicologici da parte dell’allenatrice Emanuela Maccarani e della assistente Olga Tishina. Le accuse, però, si sono concluse con un’ammonizione per Maccarani e un’assoluzione per Tishina.

Il ruolo del procuratore federale, che dovrebbe agire in modo “riservato e indipendente dal potere politico”, appare invece intrecciato con i vertici della Fgi, la Federazione ginnastica italiana. Dalle 350 pagine di atti giudiziari raccolte dai pm di Monza, emergono rapporti che mettono in dubbio questa indipendenza. Come si apprende dal Corriere della Sera, Rossetti ha riferito al presidente della Fgi, Gherardo Tecchi, dettagli su colloqui investigativi, come accaduto dopo l’audizione di Basta e Corradini. In aggiunta, ha suggerito provvedimenti contro altre figure, come l’allenatrice Ginevra Parrini, per il suo supporto pubblico alle atlete coinvolte. “Se questa è tesserata ancora, non so se sia opportuno in questo momento… però qualche bacchettata si potrebbe pure dare, no?”, la frase riportata e attribuita a Rossetti.

L’avvocato pugliese, in una conversazione privata, ha descritto così Anna Basta: “Era atleta di buon livello, a un certo punto ha cominciato ad apprezzare i piaceri della vita e si è resa conto, probabilmente, che poteva fare star system senza farsi il culo”. Per di più, si discuteva su come gestire il caso a livello mediatico: “Il problema sarà archiviare senza dare la sensazione… cioè ho pensato alla possibilità di dire ai media che abbiamo fatto un’azione protettiva“. Tecchi ha poi confidato al consigliere Armando Guidi che, nonostante la possibilità di mettere in difficoltà le accusatrici, sarebbe stato meglio evitare, siccome “se tu vai addosso alle ragazze diventi un orco e loro le poverine. Bisogna aspettare, quando è ora dargli una bastonata in testa”.

Un’altra intercettazione fa emergere il coinvolgimento diretto dei vertici federali nella scelta dei testimoni da ascoltare in aula. In una conversazione tra Rossetti e il vicepresidente Valter Peroni, quest’ultimo suggerisce di basarsi su un elenco fornito da Maccarani, selezionando i nomi di atleti considerati affidabili o meno. “Ti faccio la foto di questo elenco che mi ha fatto Emanuela. Dove ci sono due crocette sono quelle che ti aveva indicato lei verbalmente… no? E poi con due trattini altre due secondo lei negative, o non controllabili o che possono dir male”, ha dichiarato Peroni. La risposta di Rossetti: “Vabbè, vediamo se stanno anche nel mio elenco”.

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