Pellegrini, bufali e viaggiatori, risaie e contadini: la bellezza dell’estremo oriente birmano, del Myanmar, risalta nitida nelle fotografie che Andrea Daddi, filmaker torinese, montatore e live visual performer esporrà dal 13 dicembre al 15 gennaio 2025 a Torino, ai Bagni Pubblici di via Agliè (in Via Agliè 9, ingresso libero), nella mostra “Giorni in Birmania” a cura di Togaci Gaudiano.

Andrea è un viaggiatore e anche un amico, vive in Barriera di Milano, il quartiere “multietnico” dove sono nato e nel quale ritorno sempre volentieri, perché così pieno di risorse e anche perché, nonostante i problemi che lo attraversano, lì riesco sempre a sentire profumo di casa e di infanzia: alla mia età (e per uno scrittore) è sempre importante entrare nella macchina del tempo e tornare ad anni nei quali la speranza cresceva spontanea e selvatica, allo stato brado tra corso Grosseto, piazza Rebaudengo e via Renato Martorelli, o nella trincea di via Sempione, che costeggiavo andando all’oratorio Monterosa o Michele Rua, “vallo” metropolitano oggi infestato dalla boscaglia e in attesa di riutilizzo, Comune e ministero dei Trasporti permettendo.

Ci ho visto passare gli ultimi treni a vapore, quelli che nei vecchi film attraversano le praterie e portano lontano. Conduce lontano e coltiva speranza la mostra che Andrea ha organizzato con la casa del Quartiere Barriera di Milano: parla della complessità di un Paese che nonostante guerre, alluvioni, scontri fra esercito e ribelli, atrocità contro donne, uomini, bambine e bambini Rohingya, offre squarci di bellezza e mistero (beni sempre più rari), come la Pagoda Baung Daw Gyoke a Payagi, ad esempio, la Pagoda del Serpente (o “del Pitone”), in riva a un lago e dimora di giganteschi pitoni pigri, nutriti con il latte.

L’inaugurazione di “Giorni in Birmania” – prendere nota – avverrà venerdì 13 dicembre, alle 18, con un’introduzione del prof. Stefano Ruzza, del Dipartimento Culture, Politica e Società dell’Università di Torino. Fino al 15 gennaio 2025 i ritratti di Andrea Daddi – realizzati durante i suoi viaggi in Myanmar e il suo volontariato in Thailandia – racconteranno la tenacia e la cultura di un popolo spesso dimenticato, di una terra segnata da conflitti e trasformazioni politiche.

“La mostra – spiega il curatore, Togaci Gaudiano – vuole essere uno spazio di riflessione e sensibilizzazione. Andrea Daddi, con il suo linguaggio fotografico delicato e rispettoso, riesce a creare un ponte tra lo spettatore e la realtà del Myanmar, rendendoci partecipi di un mondo che sembra lontano ma che risuona di esperienze e sentimenti universali”.

La mostra è sostenuta dai Bagni Pubblici di via Agliè – Casa del Quartiere di Barriera di Milano ed è patrocinata da istituzioni e associazioni impegnate nella promozione della conoscenza e della cooperazione tra Italia e Asia, tra cui il Consolato onorario del Myanmar per il Nord-Ovest d’Italia, il Consolato della R.S. Vietnam a Torino e Genova, Asia Economic Cultural Council (Aecc), l’Associazione nazionale Italia-Vietnam, il Centro Studi Vietnamiti e il supporto del Polo Scientifico Culturale Italia-Vietnam.

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