“La nostra coalizione è composta sì da forze politiche diverse, ognuna ha la sua identità e la sua storia, che sono un valore aggiunto, e ciò che ci rende forti e coesi è la volontà, la voglia di stare insieme, che è quello che ci consente di fare sempre sintesi, di trovare un punto di incontro“. Dopo una settimana turbolenta per la maggioranza di governo, Giorgia Meloni sdrammatizza le tensioni tra alleati – e in particolare tra Lega e Forza Italia – che hanno portato prima alla bocciatura dell’emendamento sul canone Rai e poi al ritiro delle norme sulla cybersicurezza dal decreto Giustizia approvato in Consiglio dei ministri. “Siamo uniti dalla stessa visione del mondo di fondo, perché crediamo negli stessi valori di riferimento, perché abbiamo idee compatibili, perché intendiamo portare avanti fondamentalmente gli stessi progetti, è tutto questo che ci ha permesso in questi primi due anni di governo di raggiungere risultati inaspettati, di invertire quel declino al quale l’Italia sembrava ormai destinata”, rivendica la premier in collegamento con l’assemblea di Noi Moderati a Roma. “C’è ancora tanto da fare, il cammino che abbiamo davanti è ancora lungo, dobbiamo e possiamo insieme rendere il centrodestra sempre più forte e sempre più coeso“, dice.

“I cittadini ci hanno dato la loro fiducia e lo hanno fatto perché sanno che si possono fidare di noi, che noi vogliamo attuare il programma con il quale ci siamo presentati alle elezioni. Una cosa non proprio scontata in Italia. Sanno anche che la nostra cifra è la concretezza“, afferma la leader di FdI. “Un giorno sì e l’altro anche veniamo accusati dalla sinistra di essere ideologici, di portare avanti i provvedimenti lontani dal mondo e dalla realtà. A me pare esattamente il contrario. A me pare che l’ideologia, i pregiudizi, gli schemi obsoleti siano di istanza da qualche altra parte”, contrattacca. “Noi vogliamo affrontare i problemi della nostra nazione, fare le riforme che l’Italia aspetta da sempre, quelle riforme delle quali si è discusso per decenni, ma che poi alla fine non sono mai diventate realtà. Vogliamo scardinare quelle rendite di posizione che impediscono alle nostre migliori energie di liberare il loro potenziale. Vogliamo costruire una visione di sviluppo e di crescita di medio e lungo periodo per questa nazione. Vogliamo una strategia per questa nazione. Tutti obiettivi che solo il centrodestra ha la possibilità di raggiungere”, aggiunge.

Interpellato dai cronisti a margine dell’assemblea, anche il leader di Forza Italia Antonio Tajani minimizza i distinguo con la Lega: “Vi siete fissati con le divisioni, un’idea non è una divisione. Un’idea è un’idea. Avere opinioni diverse è normale e giusto, poi si fa la sintesi”, dice il vicepremier e ministro degli Esteri. “Non si illuda nessuno che ci siano delle divisioni profonde dentro questo governo. Andremo avanti fino alla fine della legislatura, se ne facciano una ragione. Avere delle idee non significa andare contro qualcuno, ognuno è legittimato ad avere delle idee. Poi si fa la sintesi, c’è un programma di governo da rispettare che noi abbiamo sempre votato. Su alcune questioni si possono avere idee differenti, altrimenti saremmo un partito unico. È inutile cercare divisioni che non esistono“. Ecumenico anche il leader leghista Matteo Salvini, che però non risparmia ai forzisti una frecciata sulla loro contrarietà ad abbassare il canone Rai: “Questo è un governo di cui credo, in cui gli italiani credono e arriverà sicuramente al 2027, nonostante il voto contrario su questo o quell’emendamento“, dice nel suo messaggio in videocollegamento.

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