Ancora schermaglie tra il ministro Matteo Salvini e i sindacati. Il leader della Lega ribadisce la sua intenzione di ricorrere nuovamente alla precettazione per gli scioperi annunciati per dicembre. “È chiaro che il diritto allo sciopero è tutelato dalla Costituzione e anche dal buon senso, tanto che sono stati quasi mille gli scioperi da inizio anno. Le opposizioni che parlando di diritto allo sciopero limitato hanno qualche problema con la matematica”, aggiunge parlando a Radio 24 dove afferma anche che il segretario generale della Cgil Maurizio Landini “fa politica per entrare in Parlamento”.
“Il punto è il governo cosa risponde ora” alle 500mila persone che sono scese in piazza venerdì, replica indirettamente Landini. “Ci deve essere una risposta. Per quel che ci riguarda bisogna aumentare la spesa sanitaria e bisogna agire sul fisco per andare a prendere le risorse per fare questi investimenti. Stiamo chiedendo al governo in modo esplicito che riconvochi un tavolo sulla legge di bilancio, così come chiediamo agli imprenditori di aprire le trattative sui rinnovi dei contratti“, afferma il leader della Cgil, a margine dell’assemblea di Avs a Chianciano.
Landini ha aggiunto che “Se non si apre un confronto, se il governo non ci convoca, se in Parlamento non si cambia la legge di bilancio, con la Uil dovremo valutare come andare avanti”. Landini ha sottolineato che in piazza venerdì c’erano non solo iscritti alla Cgil e alla Uil, ma anche persone che hanno votato per questo governo e di altri sindacati. Nonostante questo, ha precisato, “una parola di polemica verso gli altri sindacati da me non la sentirete mai”.
“Bisognerebbe interrogarsi sul perché i lavoratori fanno sciopero, rinunciando a una giornata di paga: ho sentito, invece, tanti dibattiti sugli scioperi, ma non ho sentito nessuno porsi questa domanda”, dice il segretario generale della Uil PierPaolo Bombardieri. “Il 29 novembre abbiamo vissuto una giornata di grande democrazia: 500mila persone in piazza non si vedono tutti i giorni. Perciò io penso che ogni forma di precettazione sia una chiusura e una violazione di un diritto costituzionale: in particolare, mi chiedo se chi fa la precettazione, abbia fatto, prima, tutto quanto possibile per dare una risposta alle rivendicazioni avanzate ed evitare così quella decisione”, aggiunge il sindacalista che poi chiede alla presidente del Consiglio “di aprire un confronto sulle richieste avanzate da quelle persone che erano in piazza”.
“Diciamo al governo, mettete giù le mani dal diritto di sciopero che è scritto nella Costituzione. Non si può soffocare la voce di milioni di lavoratori”, avverte la segretaria del Pd Elly Schlein.