Beppe Grillo rompe il silenzio. Dopo giorni di tensioni e scontri a distanza, il fondatore del Movimento 5 stelle ha deciso di parlare e di farlo dai suoi canali virtuali. “Domani, martedì 3 dicembre alle 11.03”, ha scritto in un post su X, “collegatevi sul mio Blog, sul mio canale Youtube e sulla mia Pagina […]
Beppe Grillo rompe il silenzio. Dopo giorni di tensioni e scontri a distanza, il fondatore del Movimento 5 stelle ha deciso di parlare e di farlo dai suoi canali virtuali. “Domani, martedì 3 dicembre alle 11.03”, ha scritto in un post su X, “collegatevi sul mio Blog, sul mio canale Youtube e sulla mia Pagina Facebook. Ho un delicato messaggio da annunciare”. Nessun dettaglio su cosa intende dire, ma una foto simbolica con lui e Gianroberto Casaleggio accompagna il testo. Sarà la prima volta, da quando c’è stato lo strappo ufficiale con Giuseppe Conte, che il leader M5s prende la parola pubblicamente. E la mossa sarà decisiva per le sorti 5 stelle.
A breve, tra il 5 e l’8 dicembre prossimi infatti, la base del Movimento 5 stelle sarà chiamata a ripetere il voto emerso dall’Assemblea costituente: è stato proprio il garante a chiedere di ripetere la votazione dopo che il primo risultato ha proposto il superamento della sua figura. Finora il comico non aveva rilasciato dichiarazioni. Secondo Paolo Becchi, filosofo considerato in passato molto vicino a Grillo: con l’annuncio di domani, “impugnerà lo statuto del 2022”, ha scritto su X.
Qualche dettaglio in più lo ha dato Danilo Toninelli, membro del Collegio dei probiviri M5s ma fin dall’inizio della diatriba schierato con Grillo: “Il garante è a tutti gli effetti, come confermato anche da Giuseppe Conte, proprietario del simbolo“, ha detto intervenendo sulla sua pagina Facebook. “E sta dicendo: ‘avete rovinato tutto, la politica come francescana, i due mandati, avete cancellato tutte le regole statutarie e fondative, chi se ne frega di come andrà la seconda votazione, tanto il quorum lo raggiungeranno’, e quindi immagino che farà scrivere i suoi legali per il rimpossessamento del simbolo, quindi Conte anche formalmente sarà obbligato a fare il suo partito che sostanzialmente c’è già”.
In mattinata, intervenendo a “Giù la maschera” su Rai Radio1, Davide Casaleggio, figlio del cofondatore M5s che già si era allontanato dal Movimento, ha parlato di “un dispiacere di fondo”: “Oggi questa iniziativa è diventata fine a sé stessa”, ha detto.” Fine alle poltrone che si possono ottenere in una regione piuttosto che in un’altra. Secondo Casaleggio “si sta separando l’idea del Movimento della politica e si sta parlando della politica delle poltrone”. Nello stesso programma ha parlato anche Roberto Fico, ex presidente della Camera e una delle figure di riferimento del M5s: “Il Movimento 5 Stelle appartiene a tutti gli iscritti, attivisti e simpatizzanti del Movimento 5 Stelle, che ogni giorno lavorano sul territorio “, ha dichiarato. “Io sono rimasto perché ci credo in modo forte a quello che possiamo fare. Il superamento di alcuni nodi deriva dagli iscritti del Movimento. Il voto è di un’assemblea. Altri lo avrebbero chiamato congresso. Sono sempre gli iscritti ad avere l’ultima parola”.