Dal dissing che ha incuriosito ed indignato mezza Italia al palco del Teatro Ariston: le mosse dei due rapper mandano in tilt i commenti sui social
È iniziato il conto alla rovescia per l’inizio di Sanremo. Carlo Conti, direttore artistico del Festival, ha annunciato al Tg1 i nomi dei 30 cantanti che parteciperanno alla kermesse dall’11 febbraio 2025. Tra i tanti artisti che si esibiranno sul palco dell’Ariston ci saranno Fedez e Tony Effe. I due rapper che – per diverse settimane – hanno attirato l’attenzione di tutta Italia a causa del loro dissing. Neanche a dirlo il termometro dei social è schizzato alle stelle. Sono tanti, tantissimi i curiosi che stanno pronosticando cosa potrebbe accadere durante le serate. Sulla questione Fedez-Tony Effe si è espresso proprio lo stesso Conti: “Tranquilli, nessun duo, non canteranno insieme. Sono ragazzi intelligenti. Canteranno e basta”, ha dichiarato il direttore artistico. E se un vecchio detto recita “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”, non possiamo comunque escludere colpi di scena tra i due artisti.
Si può accantonare l’idea di assistere ad un dissing in diretta televisiva? Tecnicamente no. Tony Effe ma, soprattutto Fedez, ci hanno regalato negli anni colpi di scena inaspettati. Nulla è dunque da escludere, anche se è altamente improbabile ci possano essere questioni “extra-festival” durante l’esibizione di uno dei due. Sia perché il rapper romano aveva smorzato la questione dissing dicendo, riferendosi al collega Fedez, di non aver “litigato con nessuno” e sia per fattori formali. Il codice Rai, in uno dei punti principali, specifica che ogni destinatario “deve assicurare nel luogo di lavoro comportamenti improntati alla correttezza e al rispetto della dignità di ciascuno”. Inoltre, si raccomanda il rispetto della “sensibilità dei telespettatori e della tutela dei minori, rispettosa della figura femminile e della dignità umana, culturale e professionale della donna”.
I PRECEDENTI TRA I DUE RAPPER – Gli screzi tra i due cantanti erano – pubblicamente – iniziati con il rifiuto da parte di Tony Effe di fare un featuring estivo con Fedez perché quest’ultimo “ci ha provato con me. Ma io avevo il pezzo con Gaia e quindi non l’ho fatto”, aveva detto il rapper romano. Con tutta probabilità c’erano state anche precedenti tensioni che, sommate una dopo l’altra, hanno portato allo scontro musicale delle scorse settimane. Il dissing (brano che ha l’obiettivo di prendere in giro, criticare o addirittura insultare una o più persone appartenenti all’ambiente stesso della musica rap e che, nella cultura hip hop, viene considerato come “parte del gioco” musicale) tanto decantato e – a tratti – sproporzionalmente sentenziato, è iniziato con il brano “64 barre di verità” (Red Bull) di Tony Effe che, tra le tante cose, canta “la Chiara dice che mi adora”. Semplice amicizia o tra Tony e la Ferragni c’era stato un qualcosa di più?
LA QUESTIONE FERRAGNI – Il beef prosegue con la risposta di Fedez in “L’infanzia difficile di un benestante”: “Scrivevi a mia moglie mentre mi abbracciavi, quelli come te io li chiamo infami” e va avanti con il contro-dissing di Tony Effe che, nel brano “Chiara” rappa: “Chiara dice che mi adora, dice che non vedeva l’ora” e “Non si lascia una mamma sola, sei proprio una brutta persona”. P
TRA AMICI E NEMICI: EMIS KILLA E GUÈ – Poco dopo l’annuncio di Carlo Conti, Fedez ha postato su Instagram una foto con scritto “Ci vediamo a Sanremo”. Nelle storie, invece, il rapper di Rozzano ha condiviso uno screen di una videochiamata con l’amico-collega Emis Killa scrivendo: “Almeno c’è uno con cui posso parlare”. Oltre a Tony Effe, infatti, Fedez non è in ottimi rapporti anche con Guè, anche lui presente a Sanremo 2025. Lo stesso Guè, in occasione del Red Bull 64 Bars Live di Scampia, si era espresso così sul dissing: “Le persone hanno vissuto questa cosa come se fosse Temptation Island”. L’artista non le aveva mandate a dire neanche al pubblico presente al teatro Ariston: “Un conto è vedere Sanremo in tele, ma quando tu sei là (all’Ariston, ndr), sei in un teatro con 1.500 persone che sono 1.500 stronzi. Non è un pubblico che è aperto di mente”.