Una visita a sorpresa a Kiev, per incontrare il premier Volodymyr Zelensky e annunciare che la Germania fornirà all’Ucraina nuovi aiuti militari – attrezzature, in particolare – per un valore di 650 milioni di euro. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz dimostra ancora una volta all’Ucraina l’intenzione di continuare a sostenere il suo sforzo bellico e garantire il sostegno di Berlino (anche se la Germania ha annunciato che nel 2025 gli stanziamenti per Kiev verranno dimezzati). Stessa posizione peraltro manifestata poche ore prima dal presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, dall’alto commissario Ue Kaja Kallas, e dalla commissaria europea all’Allargamento Marta Kos, che nel primo giorno del loro mandato erano arrivati a Kiev per discutere dell’invasione della Russia e dei modi per aumentare il sostegno dell’Ue all’autodifesa dell’Ucraina.
“L’Ucraina può contare sulla Germania: noi diciamo quello che facciamo. E noi facciamo quello che diciamo”, ha dichiarato Scholz, aggiungendo un un post su X che l’Ucraina da “mille giorni si difende dalla guerra di aggressione russa” e che la sua visita è una manifestazione di solidarietà. “Vorrei chiarire qui sul posto che la Germania rimarrà il più forte sostenitore dell’Ucraina in Europa“.
Nel corso della conferenza stampa insieme a Zelensky, il Cancelliere tedesco ha sottolineato che Putin “vuole che la popolazione ucraina congeli”, ma che “la Germania non permetterà che questo accada”. Poi ha aggiunto che il bombardamento da parte della Russia delle infrastrutture energetiche dell’Ucraina è “inaccettabile” e che Mosca non può imporre una pace diktat. “L’Ucraina non è stata piegata – ha continuato -. È una nazione consolidata, una nazione unita nella lotta per la propria libertà e sovranità e contro l’oppressione e il dominio straniero. L’Ucraina dispone di forze armate moderne e ben equipaggiate che da tempo si difendono con determinazione dall’aggressore Russia“, aggiungendo che “Putin non ha raggiunto nessuno dei suoi obiettivi di guerra”. Dichiarazioni che arrivano nel giorno in cui l’analisi di Isw, al contrario, dimostra che non si vedeva un’avanzata russa di questa portata da marzo 2022 e che nel 2024 l’esercito di Mosca è avanzato per oltre 3.500 chilometri quadrati, sei volte di più che nell’intero 2023.
La chiamata a Putin e le tensioni con l’Europa – La visita a sorpresa di Scholz arriva a due settimane dalla telefonata intercorsa tra il cancelliere tedesco e Putin, la prima dal dicembre 2022, aspramente criticata da Zelensky. Questa chiamata, aveva detto, “aiuterà il presidente russo a ridurre il suo isolamento e, in ultima analisi, a far proseguire la guerra in Ucraina“. A Putin Scholz aveva chiesto il ritiro delle truppe e l’avvio dei negoziati, oltre a condannare gli attacchi aerei russi contro le infrastrutture civili in Ucraina e a sottolineare la grave escalation determinata dall’invio di soldati nordcoreani in Russia.
L’iniziativa del Cancelliere tedesco è anche stata formalmente censurata dalla risoluzione approvata il 28 novembre dal Parlamento Ue e nel testo si legge chiaramente che l’Eurocamera “si rammarica della recente telefonata del cancelliere tedesco a Vladimir Putin”. Una bocciatura secca della mossa del capo dell’esecutivo di Berlino al quale è toccata la stessa sorte di Viktor Orbán che decise, poche ore dopo aver assunto la presidenza di turno dell’Ue, di incontrare Zelensky, Putin e Xi Jinping nel giro di pochi giorni. Un via libera alla risoluzione arrivato a poche ore dalla decisione del primo ministro slovacco, Robert Fico, di accettare l’invito del Cremlino a partecipare alle celebrazioni di maggio a Mosca per la vittoria nella Seconda Guerra Mondiale (Grande Guerra Patriottica per i russi).