Cronaca

“Soldi pubblici per pagare viaggi personali”, 4 indagati per peculato in Puglia: c’è anche l’ex dirigente dell’Agenzia regionale del Turismo

Usavano soldi pubblici per scopi personali. Un nuovo scandalo colpisce la Regione Puglia. La procura di Bari ha scoperto un “metodo collaudato” messo in piedi da quattro persone che sono indagate, in concorso tra loro e a vario titolo, per peculato, riciclaggio, falso e autoriciclaggio. Tra loro ci sono due dipendenti pubblici, uno dei quali […]

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Usavano soldi pubblici per scopi personali. Un nuovo scandalo colpisce la Regione Puglia. La procura di Bari ha scoperto un “metodo collaudato” messo in piedi da quattro persone che sono indagate, in concorso tra loro e a vario titolo, per peculato, riciclaggio, falso e autoriciclaggio. Tra loro ci sono due dipendenti pubblici, uno dei quali è deceduto, ovvero l’ex dirigente dell’Agenzia del Turismo della Regione Puglia, Pugliapromozione.

Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura, arriva al termine di una indagine che “ha permesso di disvelare un rilevante utilizzo di denaro pubblico per fini esclusivamente personali da parte del Dirigente generale ad interim (e dirigente amministrativo pro-tempore) poi deceduto, dell’Agenzia del Turismo della Regione Puglia”, spiegano in una nota gli inquirenti. Il dirigente, con l’aiuto dell’allora responsabile dell’ufficio pagamenti, sarebbe riuscito a “dirottare dal conto di tesoreria” soldi sulla “carta di credito ricaricabile” che gli era stata assegnata “per ragioni di ufficio”.

Sono 160 i mandati di pagamenti fatti con la carta che sarebbe stata usata per fare prelievi e per saldare viaggi, comprare attrezzature per la ristorazione o per il “confezionamento degli alimenti – informa la Guardia di finanza – a favore della ditta intestata al figlio dell’ex direttore generale, disattendendo quanto previsto dal regolamento di contabilità e amministrativo dell’Agenzia”. Le causali dei pagamenti erano le più varie: da “fondo cassa” a “rimborso”, passando per “premi assicurativi” e “contributi a carico del personale”, nessuna però corrispondeva alle spese sostenute.