“Faremo del nostro meglio per difendere l’occupazione e l’indotto. Abbiamo un tavolo con Stellantis convocato a metà dicembre, speriamo possa essere quello risolutivo”. Ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica su Rete 4, Giorgia Meloni risponde così sul futuro della produzione del colosso dell’automotive in Italia dopo le dimissioni dell’amministratore delegato Carlos Tavares. “Non entro nel merito delle scelte di una grande multinazionale. Credo che l’uscita di Tavares sia il frutto di alcune battaglie sindacali molto forti fatte particolarmente dai sindacati francesi e americani. Quello italiano rispetto a queste urla era un po’ afono”, dice la premier. Molto più duro il suo vice Matteo Salvini: “È semplicemente disgustoso. Un tracollo economico, peraltro preannunciato grazie alle politiche demenziali pseudo green imposte da Bruxelles, con una persona che rischia di chiudere fabbriche e licenziare migliaia di dipendenti e va via con un bottino di decine di milioni di euro e con degli azionisti che non riescono a commentare”, dice a margine di un evento a Milano, in riferimento alla buonuscita incassata da Tavares.

Il segretario leghista si scaglia contro la famiglia erede degli Agnelli: “Da italiano sono offeso dalla gestione degli Elkann. Conto che rendano conto al Parlamento e ai cittadini di come hanno speso, evidentemente male, i soldi che gli italiani hanno dato a questa che una volta era una grande azienda italiana. È veramente uno spettacolo imbarazzante“, incalza. “Io gli chiederò, da ministro dei Trasporti, come hanno usato le decine di miliardi di euro di denaro pubblico che hanno incassato nei decenni passati e voglio pensare che sia uno scherzo l’ipotesi di buonuscita di cento milioni di euro” per Tavares, quando “mia figlia di 11 anni avrebbe fatto meglio. Sono scappati all’estero, hanno trasferito tutto quello che potevano all’estero. C’è un crollo di vendite, c’è il crollo del titolo, ci sono giustamente migliaia di operai, di tecnici e di ingegneri preoccupati che questi si scambiano decine di milioni come fossero figurine. Forse cambieranno guida nei prossimi mesi e intanto continuano sulla stessa strada”.

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Cassa integrazione, pochi modelli e vendite di Stellantis in calo (nonostante il mercato stabile): cosa lascia Tavares in eredità all’Italia

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