Con il pretesto di fare acquisti ha convinto l’ex fidanzata a salire in auto. Poco dopo, l’ha aggredita con un coltello, colpendola al collo. L’episodio è avvenuto nella notte a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia. L’aggressore, un italiano di 41 anni, è stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di tentato omicidio. Nonostante le ferite, […]
Con il pretesto di fare acquisti ha convinto l’ex fidanzata a salire in auto. Poco dopo, l’ha aggredita con un coltello, colpendola al collo. L’episodio è avvenuto nella notte a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia. L’aggressore, un italiano di 41 anni, è stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di tentato omicidio. Nonostante le ferite, la donna è riuscita a scendere dall’auto, ma l’uomo – che non accettava la fine della loro relazione – ha continuato a infierire su di lei. L’intervento di Alen Halilovic, un giovane di 22 anni, è stato decisivo: il ragazzo ha assistito alla scena, l’ha ripresa con il telefono e ha fermato l’aggressore, impedendogli di trascinare la donna nuovamente in macchina. L’uomo, a quel punto, si è dato alla fuga. La vittima è stata soccorsa dai sanitari del 118 e trasportata in ospedale: non è in pericolo di vita.
Grazie alle immagini registrate da Halilovic, i Carabinieri hanno individuato l’auto dell’aggressore e avviato le ricerche. L’uomo è stato rintracciato poche ore dopo nei pressi di Maranello, in provincia di Modena. Dopo un inseguimento di circa 5 km, è stato fermato. Nel veicolo e sui suoi abiti sono state trovate evidenti tracce di sangue. Il coltello utilizzato nell’aggressione, lasciato sul posto, è stato recuperato e sequestrato.
Intervistato dalla gazzetta di Reggio, Alen Halilovic ha raccontato l’episodio: “Ho visto una BMW bianca ferma in mezzo alla strada, con le portiere aperte. Ho visto due persone che litigavano e si picchiavano. Poi ho capito che c’era una donna e che un uomo la stava picchiando. Ho sentito i suoi lamenti. Sono sceso con il telefonino, ho iniziato a riprendere e a urlare di tutto contro quella persona, perché ero molto arrabbiato. Lui si è alzato e si è girato verso di me con il coltello in mano. Aveva la mano piena di sangue e anche la lama era sporca di sangue: una brutta scena. Mi sono un po’ impaurito e ho messo un po’ di distanza tra noi, perché temevo che mi accoltellasse. Ho continuato a dirgli di tutto e di più e, a un certo punto, ha gettato il coltello. Però è tornato da lei e ha cercato di caricarla in macchina a forza. La ragazza opponeva resistenza e io allora mi sono buttato addosso a lui e glielo ho impedito. Si è allontanato, ma un attimo dopo è tornato per riprovarci. La donna si è aggrappata alla mia gamba per salvarsi. Non ci ho più visto e, con tutte le mie forze, l’ho spinto verso il fondo della macchina e mi sono messo in mezzo a loro”.
Halilovic ha descritto l’aggressore come “fuori di sé, con occhi spalancati e labbra completamente secche, come se fosse sotto effetto di sostanze”. Nel frattempo, è stato raggiunto da un altro ragazzo e da un’ambulanza della Croce Rossa, che per caso transitava lì. “Ho cercato di calmare quell’uomo mentre i paramedici soccorrevano la donna”, in quel momento, l’aggressore è corso in auto. Il ragazzo ha continuato a filmarlo e lo ha ripreso mentre scappava. Dopo essersi assicurato che la vittima ricevesse le cure necessarie, il 22enne ha chiamato la madre della vittima per informarla dell’accaduto. “Spesso si sentono storie di violenza e molti si voltano dall’altra parte. Io non potevo farlo. Ho pensato che quella donna poteva essere una mia amica, mia sorella, mia madre. Non potevo restare indifferente”.