“Quello che in caso andrà esaminato è il grado di colpa o negligenza per quello che si parla di una sanzione di uno o due anni. Fino a un anno di sospensione sarebbe la sanzione se fosse conclamato un basso grado di negligenza“. L’avvocato australiano Tim Fuller, riuscito a ribaltare la sentenza di squalifica per una nuotatrice australiana, ha rilasciato un’intervista al Sydney Morning Herald, in cui ha espresso la sua opinione sul caso Sinner-Clostebol. L’ex difensore di Shayna Jack non prevede un futuro sereno per il numero uno al mondo, che dovrà comunque attendere almeno fino all’11 febbraio 2025 per conoscere la sentenza definitiva sulla questione. L’altoatesino dovrà cominciare l’anno nuovo, in cui giocherà gli Australian Open e l’Atp 500 di Rotterdam a inizio febbraio, senza sapere la data precisa in cui il Tas fisserà l’udienza.

L’avvocato ha provato ad ipotizzare la sorte del tennista: “Credo che la decisione di non colpevolezza o negligenza verrà ribaltata in appello e verrà imposta una sanzione. Direi che si tratta di un caso davvero molto insolito. La Wada accetta che l’assunzione della sostanza, il Clostebol, non si tratta di un’azione intenzionale, ma sostiene che tu atleta hai, o hai avuto, un certo grado di colpa o negligenza per quanto accaduto. Tutto questo perché tu, in quanto atleta, hai la responsabilità finale, che è una responsabilità oggettiva, e pertanto hai dimostrato colpa e negligenza nelle tue azioni”.

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