Il governo sta valutando un intervento a sostegno delle aziende dell’automotive da inserire nella manovra. Lo confermano diverse fonti di maggioranza. Quello al quale si starebbe lavorando, viene spiegato, è un sostegno diretto alle aziende e non incentivi all’acquisto di auto. In ogni caso si tratterebbe di misure circoscritte, considerate le poche risorse a disposizione. […]
Il governo sta valutando un intervento a sostegno delle aziende dell’automotive da inserire nella manovra. Lo confermano diverse fonti di maggioranza. Quello al quale si starebbe lavorando, viene spiegato, è un sostegno diretto alle aziende e non incentivi all’acquisto di auto. In ogni caso si tratterebbe di misure circoscritte, considerate le poche risorse a disposizione. Già qualche settimana fa il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, aveva assicurato che in manovra sarebbero arrivati nuovi fondi per la filiera dell’automotive.
Stellantis, da poco orfana del suo amministratore delegato Tavares e sostanzialmente l’unico produttore presente in Italia, non versa certo in uno stato di crisi. Tra il 2021 e il 2023, il gruppo franco-italiano, ha incamerato profitti per quasi 50 miliardi di euro. Oltre 13 miliardi nel 2021, quasi 17 miliardi nel 2022 e 18,6 miliardi nel 2023. Dispone inoltre di una liquidità mai vista prima, avendo “in cassa” una cinquantina di miliardi di euro. Diversa, naturalmente, la situazione di alcune aziende della filiera dei fornitori ed è quindi auspicabile che qui si dirigano eventuali aiuti.
Sul tema è stato anche realizzato un sondaggio, condotto dall’istituto demoscopico Noto per la trasmissione Porta a Porta. Ne emerge che per il 62 % degli Italiani il governo non dovrebbe intervenire, finanziariamente, per risolvere la crisi di Stellantis, mentre è favorevole il 24%. Non esprime opinioni il 14%. Lunedì sera, parlando da Rete 4, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affermato: “Faremo del nostro meglio per difendere l’occupazione e l’indotto. Abbiamo un tavolo con Stellantis convocato a metà dicembre, speriamo possa essere quello risolutivo”.