Ma Trump? The Donald non sembra molto in sintonia: “La roba che mangia è davvero… cattiva. Il cibo in campagna elettorale è sempre cattivo, ma quello dato sull’aereo è proprio veleno”, ha dichiarato il futuro Ministro della Salute
“Make America Healthy Again” è l’ambizioso mandato ricevuto dall’avvocato Robert F. Kennedy, il cui programma alimentare promette di rivoluzionare il piatto americano, raccogliendo sostegni bipartisan ma anche critiche. Di certo, dalla sua parte non sta l’industria alimentare, soprattutto dopo che lui ha dichiarato in un recente comizio: “Tradiamo i nostri figli lasciando che l’industria [alimentare] […]
“Make America Healthy Again” è l’ambizioso mandato ricevuto dall’avvocato Robert F. Kennedy, il cui programma alimentare promette di rivoluzionare il piatto americano, raccogliendo sostegni bipartisan ma anche critiche. Di certo, dalla sua parte non sta l’industria alimentare, soprattutto dopo che lui ha dichiarato in un recente comizio: “Tradiamo i nostri figli lasciando che l’industria [alimentare] li avveleni”. La necessità di mettere mano alla dieta americana è indubbia, e in questo senso i programmi di Kennedy seguono la scia di quelli istituzionali. A metà novembre due dirigenti della FDA – Robert M. Califf e Haider J. Warraich – e uno dello Human Foods Program – Jim Jones – hanno scritto un editoriale su STAT, sollecitando la necessità di agire. “Abbiamo la più bassa aspettativa di vita fra i paesi ad alto reddito. […] La FDA sta adottando una serie di misure per aiutare la gente negli Usa a sviluppare diete sane”, sottolineando che anche l’industria e la ricerca devono fare la loro parte. Ma fino a che punto ha ragione Kennedy? Ecco alcuni punti controversi del suo programma.
Latte crudo
“Quanto entrerò in carica il 20 gennaio, tutti berranno latte crudo”, scrive Kennedy su X. Se non bastassero gli avvertimenti dei medici, i fatti di questi giorni (il ricovero della bimba italiana e la contaminazione da aviaria negli Usa) dimostrano chiaramente che il rischio del consumo di latticini crudi è elevato, soprattutto per i soggetti fragili come i bambini, e che non è quindi il caso di consigliarlo.
Cibi ultraprocessati
Secondo Kennedy, sono all’origine dell’epidemia di obesità infantile. Ricchi di grassi, zuccheri, sale e additivi ma poveri di nutrienti, questi cibi sono da tempo sotto il mirino della scienza. Molti studi ne collegano il consumo con il rischio di obesità nel bambino e nell’adulto, ma non solo: una review pubblicata a febbraio sul BMJ parla in particolare di maggiori rischi per “effetti cardiometabolici, comuni disturbi mentali e mortalità”. Secondo uno studio uscito su Lancet a novembre, i peggiori della categoria sono le bevande zuccherate e le carni lavorate, mentre yogurt dolcificati e cereali per la colazione se la cavano un po’ meglio; ma alla fine, secondo le stime questi alimenti costituiscono il 73% del mercato alimentare americano – il che complica molto le cose.
Oli di semi e sego di bue
“Gli oli di semi sono tra gli ingredienti più malsani che abbiamo. Dobbiamo tornare a friggere nel sego”, ha scritto Kennedy su X. Gli oli di semi non hanno un punto di fumo alto e non sono adatti per la cottura. Se poi sono raffinati, subiscono un’estrazione chimica e dei processi che causano la formazione di grassi trans. “Questi si formano in tre modi: con la manipolazione industriale, i processi di deodorizzazione e le elevate temperature. Gli acidi grassi trans sono nocivi per la salute: non a caso l’OMS impone un limite massimo di consumo giornaliero”, ci spiega Valentina Rossi, biologa nutrizionista, dottore in tossicologia ambientale e docente all’università Bicocca. Inoltre per l’estrazione si usa l’esano, solvente derivato dal petrolio. Come riporta l’INRS francese, questo può essere mortale per ingestione e nocivo per la fertilità; uno studio recente lo collega al Parkinson. Ovviamente ne restano solo residui nell’olio, ma da settembre l’EFSA sta rivalutando la questione perché “l’esposizione dei neonati e dei bambini in genere potrebbe essere più elevata di quanto considerato”. Ma il sego di bue? E’ l’ultima tendenza nelle community wellness e, seppure con moderazione, lo rivaluta la Mayo Clinic per la presenza di acido stearico, che “non sembra aumentare il colesterolo allo stesso modo di altri acidi grassi”. Il sego contiene anche grassi monoinsaturi e polinsaturi. “Gli acidi grassi saturi sono chimicamente più stabili in cottura e non si alterano, ma si può anche imparare a cucinare senza uso di grassi”, dice Rossi. E poi, nella patria dell’olio di oliva…
Zuccheri aggiunti
Secondo Kennedy, esagerare con zuccheri aggiunti, soprattutto sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, contribuisce all’obesità infantile e alle malattie cardiovascolari. “L’eccesso di zuccheri aggiunti e di sciroppi è legato a molte problematiche di salute, a partire dall’insulino-resistenza, da cui derivano obesità e sovrappeso. Con l’abuso si rischiano anche malattie cardiovascolari, steatosi epatica non alcolica e alcuni tipi di tumore collegati al fattore di crescita insulino-simile”, dice la biologa.
Coloranti alimentari
Per Kennedy, contribuiscono a tumori e disturbo da deficit di attenzione/iperattività nei bambini. “Qualche dato suggerisce un possibile legame tra alcuni coloranti alimentari e il peggioramento dei sintomi di ADHD, ma servono altri studi per comprendere meglio il collegamento”, commenta la dott. Rossi. Anche l’associazione con i tumori va confermata.
Additivi alimentari
Kennedy chiede regole più severe. Mentre in Europa ci sono regole più stringenti, negli USA un vuoto legislativo – su cui cominciano a ragionare alcuni stati – permette alle industrie di stabilire autonomamente se un additivo nuovo è GRAS (generally recognized as safe). “L’industria alimentare decide da sé senza input della FDA cosa è sicuro farci mangiare”, ha dichiarato Thomas Galligan, massimo esperto di additivi al Center for Science in the Public Interest, un gruppo di difesa dei consumatori, aggiungendo che praticamente “la FDA ha passato il testimone all’industria alimentare”. Purtroppo, sottolinea il prof. Pieter Cohen della Harvard Medical School, se ci sono effetti nocivi si vede nel tempo, quando è tardi per risalire alla causa. Ma Trump? The Donald non sembra molto in sintonia: “La roba che mangia è davvero… cattiva. Il cibo in campagna elettorale è sempre cattivo, ma quello dato sull’aereo è proprio veleno”, ha dichiarato Kennedy, osservando che Trump non beve quasi mai acqua: preferisce le bibite gassate. Secondo Jared Kushner, il genero, il tipico menù trumpiano comprende McDonald’s Big Mac, Filet-o-Fish, patatine e milkshake alla vaniglia. W la coerenza.