“Da venerdì 29 novembre non mangio più nulla e andrò avanti finché non avrò risposte dalla politica. Sono triste. Rammaricato. Un milione e mezzo per acquistare l’area non li avremo mai. Eppure se il Comune non ci aiuta qui cade giù tutto”.
Ad aver proclamato lo sciopero della fame è Angelo Frosio, 78 anni, fondatore della scuola d’arte Bergognone di Lodi frequentata da una trentina di persone di tutte le età con gravi disabilità mentali: lui li chiama da sempre i “Folligeniali”. Quando nel 1975 è iniziata l’avventura di questa istituzione, Frosio, ha realizzato il tutto su un terreno di proprietà dell’amministrazione comunale. Caseario, appassionato d’arte, Frosio ha coltivato negli anni contatti in ogni parte del mondo ed è riuscito sempre grazie alla sua intraprendenza e all’aiuto di tanti, a sostenere questo progetto. Nelle scorse settimane aveva messo all’asta un disegno di Pablo Picasso, un’opera di Piero Manzoni e un crocifisso ligneo legato a Papa Giovanni XXIII per riuscire a raccogliere finanziamenti ma ora non ce la fa più. “Il problema – spiega Frosio a “Il Fatto Quotidiano.it” – è che serve un intervento di ristrutturazione a partire dal soffitto. Il maltempo potrebbe compromettere seriamente la nostra attività con i ragazzi. Per sistemare tutto servirebbero 150mila euro che non abbiamo”.
A questo punto il fondatore ha pensato di accedere al “superbonus edilizio”, che anche nel 2025 metterà a disposizione dei fondi che potrebbero servire ad effettuare la riqualificazione della struttura che, oltre alle sale per far dipingere, ballare e cantare è composta anche da un secondo immobile residenziale. Un’iniziativa bloccata per un intoppo burocratico: visto che il terreno è del Comune e l’edificio di un privato, Frosio non può presentare alcuna domanda.
“Le istituzioni ci hanno abbandonato. Ho parlato – sottolinea Frosio – con diversi assessori ma ci hanno solo proposto di acquistare l’area pagando una cifra impossibile per noi che si aggira sul milione e mezzo di euro. Dove li trovo questi soldi?”. La richiesta per il bonus edilizio potrebbe partire – a detta del fondatore della Scuola – direttamente dai tecnici comunali ma per ora questa strada sembra non essere percorribile.
Frosio, molto conosciuto sul territorio lodigiano, si appella al sindaco Andrea Furegato, alla Provincia: “La mia salute è cagionevole. Non so quanto potrò andare avanti…ma lo faccio perché non può esserci indifferenza. Chi vuol aiutarci mi contatti, diventerà socio della nostra cooperativa”. Alla Bergognone sono in tanti a sperare che si possa trovare una soluzione che permetta ai “Folligeniali” di continuare a esprimersi attraverso l’arte con l’aiuto di Frosio. A palazzo Broletto, nessuno vuol ignorare il problema: “La questione – ci dice la vice sindaco Laura Tagliaferri – è al vaglio della giunta. L’amministrazione non può intervenire su uno stabile realizzato in diritto di superficie da un privato cittadino investendo soldi pubblici. Vedremo di fare il possibile, in ogni caso, per aiutare la Bergognone”.